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«La mano dell’uomo anche dietro l’ultimo rogo a Pulsano»

«La mano dell’uomo anche dietro l’ultimo rogo a Pulsano»

 
paolo lerario

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paolo lerario

«La mano dell’uomo anche dietro l’ultimo rogo a Pulsano»

Il sindaco ammonisce i proprietari delle pinete: pulite il sottobosco

Sabato 02 Agosto 2025, 15:17

PULSANO - «È stato evitato un triste anniversario grazie alla prevenzione messa in campo dal Comune». È tra i primi commenti esternati dal sindaco di Pulsano, Pietro D’Alfonso, in merito all’incendio, l’ennesimo, scoppiato l’altro giorno e che ha fatto temere un altro triste fine luglio come quello del 2024: un lungo tratto di litorale fu devastato da un terribile incendio costato la vita ad una anziana, la distruzione di villette private e l’incenerimento di ettari di bosco mediterraneo.

Quei terribili momenti il sindaco, assieme a residenti e turisti, li ha ripercorsi tutti ma in questa occasione i danni sono stati meno gravi. «Il presidio dei Vigili del fuoco installato di recente a Pulsano – ha evidenziato – è stato prezioso nel fronteggiare l’emergenza. Le squadre del Corpo prontamente intervenute hanno domato ogni focolaio anche grazie al tempestivo arrivo di due Canadair da Lamezia Terme e un elicottero attrezzato».

Non si è trattato ancora una volta di una casualità. La mano dell’uomo, intenzionale o meno, appare sempre più presente in questo ultimo episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ancor più tragiche.

«Se doloso – ha sostenuto D’Alfonso – lo stanno accertando le autorità competenti. Per Pulsano e il patrimonio boschivo resta comunque un danno irreparabile». Certo è che per il sindaco, in attesa di dati ufficiali, dal primo maggio ad oggi «si sono contate una marea di chiamate ai Vigili del fuoco, al comando della Polizia locale e agli stessi amministratori per principi di incendi soprattutto nella zona mare. È questo – ha aggiunto - un dato che deve far riflettere e che intendo portare all’attenzione del Tavolo provinciale per la sicurezza per la cui convocazione nel breve periodo mi rivolgerò al Prefetto di Taranto».

Proprio al patrimonio arboreo, ricco di antichi pini mediterranei, si punta l’attenzione e i timori per un futuro che appare sempre più incerto. Quelle vaste pinete, considerate salubri e polmone verde della zona, sono divenute da anni il ventre molle del litorale pulsanese. «Non possiamo intervenire fisicamente su quelle pinete – ha detto il sindaco – perché sono tutte di proprietà privata: il Comune di Pulsano non possiede nemmeno un arbusto. Abbiamo emanato le opportune ordinanze. La realtà è più dura dell’immaginabile: in pochi hanno provveduto alla potatura degli alberi e alla pulizia del sottobosco ricco di aghi di pino secchi, vere micce per ogni scintilla. Per questo sono state levate oltre sessanta sanzioni amministrative agli inadempienti».

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