Tempi duri per l’iscrizione di un nuovo Taranto al campionato di Eccellenza pugliese. Nulla è ancora definito e la strada verso il tanto sospirato bando per raccogliere manifestazioni d’interesse non appare in discesa come invece immaginavano i tifosi e il sindaco Bitetti.
Ieri, si è riunito il Consiglio Federale della Figc, che ha trattato le due domande per l’ammissione al campionato regionale di Eccellenza, ex art.52 comma 10 delle Noif, delle nuove società Lucchese Calcio e Ars et Labor Ferrara. Non si è discusso espressamente del futuro calcistico del Taranto (l’argomento non era all’ordine del giorno), ma lo stesso Consiglio ha deciso, dietro richiesta, di posizionare l’attuale Taranto FC 1927 nel campionato di Seconda Categoria, previo pagamento di 600 mila euro dei debiti sportivi ancora in ballo.
Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha provato a fare chiarezza sulla questione in conferenza stampa: «Apro e chiudo una parentesi per l’affetto che mi lega alla città di Taranto - ha detto -. Il Consiglio Federale, poiché le norme lo prevedono, ha deciso di posizionare il Taranto FC, che ha oltre 600mila euro di debiti sportivi ed è nelle mani di un curatore fallimentare, in Seconda Categoria, ma a condizione che venga coperto tutto il debito sportivo. Opportuno chiedersi -ha aggiunto Gravina- se una realtà come Taranto, che ospiterà i giochi del Mediterraneo del 2026 e avrà uno stadio nuovo frutto di investimenti stratosferici, possa davvero rimanere senza calcio. Attendiamo eventuali sollecitazioni che arriveranno alla Federazione da parte dei soggetti interessati».
Quest’ultima affermazione lascia intendere che nulla è ancora compromesso, che uno spiraglio per ripartire con una nuova proprietà esiste ancora, anche se la palla, per la Figc, passa adesso nelle mani del curatore fallimentare, il commercialista Cosimo Valentini. Alla curatela (che ha poteri fino al 25 settembre) converrà portare avanti l’esercizio provvisorio con la consapevolezza che nessuno iscriverebbe la squadra al torneo di Seconda Categoria sborsando 600 mila euro? La fase è delicatissima, ma non si può più perdere tempo prezioso (l’iscrizione al torneo di Eccellenza scadeva il 24 luglio), perché il rischio è che a Taranto si resti senza calcio e sarebbe davvero una beffa incredibile dopo l’umiliante uscita di scena dai professionisti.
Notevole il ritardo accumulato e anche il sindaco Bitetti deve darsi una mossa, spingendo il più possibile con la Figc affinché venga assicurato un futuro degno al pallone rossoblù. Con o senza bando, visto che in situazioni del genere forse si potrebbe pensare pure ad un affidamento diretto del nuovo titolo sportivo, purché in presenza di un investitore credibile che presenti un progetto solido, ambizioso e duraturo (piano industriale almeno quinquennale). E qualcuno alla finestra ci sarebbe, non solo del territorio; tra i nomi che circolano anche quelli di Ferrara (fa riferimento al gruppo Gabetti) e Camillo D’Ippolito (imprenditore tarantino del settore metalmeccanico). Insomma serve trovare subito la quadra senza rimbalzo di responsabilità, perché il Taranto e la città hanno diritto a ripartire quantomeno dal campionato di Eccellenza.