Sarà interrogato lunedì mattina nel carcere di Taranto il 45enne arrestato dai poliziotti della Squadra mobile con l'accusa di essere l'autore del ferimento a colpi di pistola di un ragazzo straniero in viale Unicef nel tardo pomeriggio di venerdì. L'uomo, accusato di lesioni e porto abusivo di armi, accompagnato dagli avvocati Luigi Danucci e Pasquale Blasi, dovrà decidere se rispondere alle domande del giudice Rita Romano oppure avvalersi della facoltà di non rispondere.
L'indagato e la vittima si erano dati appuntamento per chiarire vecchie ruggini legate a un pestaggio di cui sarebbe stato vittima il 45enne: insieme con loro c'era anche il fratello di quest'ultimo che avrebbe sostanzialmente fatto da paciere e da garante di quel chiarimento, ma qualcosa è andata storta. Le parole sono volate e poco dopo il 45enne avrebbe tirato fuori un'arma ed esploso un colpo di pistola alle gambe verso il suo rivale. Il giovane è stato immediatamente condotto in ospedale dove i medici hanno fortunatamente riscontrato ferite non gravi: la vittima quindi non è in pericolo di vita. Sul posto sono giunti i immediatamente i poliziotti della squadra volante che hanno ascoltato i testimoni è effettuato i primi rilievi del caso. Le indagini sono poi passate ai colleghi della Squadra Mobile coordinati dal pubblico ministero Salvatore Colella. Nell'immediatezza dei fatti si era fatta strada la pista legata a una lite fra i due per avances sgradite che il 45enne avrebbe fatto alla fidanzata della vittima: quest'ultimo quindi lo aveva aggredito fisicamente e procurato ferite particolarmente significative. Stando invece alle ultime notizie trapelate, quella terribile aggressione sarebbe scaturita addirittura da una manovra “azzardata”: la vittima che stava uscendo da un'area di sosta con l'auto si sarebbe avvicinata troppo alla moto su cui viaggiava il 45enne. Una parola tira l'altra fino a quando i toni si sarebbero fatti incandescenti al punto che la vittima avrebbe inseguito con il suo veicolo il 45enne prima bloccando e poi pestandolo con calci e pugni. Il 45enne infatti nei giorni scorsi era finito in ospedale, ma si era ben guardato dal raccontare i fatti: aveva anzi sostenuto di essersi fatto male cadendo.
Le prime indagini da parte degli investigatori della Squadra Mobile hanno permesso di raccogliere utili indizi sulla dinamica del ferimento facendo convergere i sospetti sul 45enne tarantino con precedenti penali. La caccia al 45enne e al fratello, in realtà, è durata poco: braccati dalle ricerche i due si sono costituiti nella tarda serata di venerdi. Per il 45enne il pm Colella ha disposto la detenzione in carcere mentre il fratello è stato denunciato a piede libero.
Domani, come detto, l’indagato detenuto dovrà comparire per l’udienza di convalida dinanzi al magistrato e, in accordo con i suoi difensori, dovrà decidere se e cosa rispondere.