«Dopo la laurea, quando sono partita da Leon, ero un po’ persa e non sapevo cosa avrei voluto fare, ora credo di saperlo». Clara Garcia Franco, è una ragazza spagnola di 24 anni, è alta, timida, ha lunghi capelli castani e il suo è uno dei primi Erasmus post laurea che Taranto abbia ospitato. Non è stato semplice, è arrivata quattro mesi fa nel freddo mese di febbraio e fredda è stata anche l’accoglienza della città. Ad accogliere di buon grado Clara, inizialmente, sono state Alessandra Tursi, avvocata, e Simona Granio, collaboratrice. «All’inizio ero titubante – racconta Tursi – ero certa di non avere tempo e spazio in ufficio per ospitare un tirocinio, soprattutto dall’estero. Poi ho pensato alla mia esperienza di tirocinio post laurea all’estero e mi sono detta “Perché no?”. È stata una bellissima esperienza che consiglio a tutti, perché arricchisce. La cosa che mi ha stupita è che siamo state le uniche a rispondere alla mail di Clara. Oltretutto mi sono sentita anche responsabile per lei quando il primo mese ho scoperto la sua solitudine. Ha faticato ad integrarsi».
Diritto comunitario, normativa europea, la tirocinante aveva già le nozioni utili a lavorare nello studio Tursi, le difficoltà semmai sono state con la lingua italiana, soprattutto nella sua versione tecnica e più formale, ma non solo. Nessun luogo di socializzazione per stranieri, Taranto sulle prime non si è rivelata una città a misura di Erasmus, Clara ha avuto difficoltà a fare amicizie in una città che non era pronta ad ospitare un’esperienza del genere.
«Alessandra e Simona – racconta Clara – mi hanno spiegato tutto da come si cambiano le puntine alla spillatrice, a come si segue un caso. Ho fatto anche una comparazione tra la legge spagnola e quella italiana per capire tutto bene e ho trovato molte somiglianze. Il primo mese è stato difficile, ho sbagliato a rapportarmi con un altro avvocato, perché da noi il modo di parlare è più amichevole. Sembrava che avessi mancato di rispetto a questa persona, ma ho imparato subito. Poi non conoscevo nessuno e stare qui da sola non è stato semplice, l’italiano non è la mia lingua: fare le cose quotidiane è stato faticoso, grazie al cielo mi sono trovata benissimo allo studio. Ho fatto qualche amicizia sempre grazie ad Alessandra, sono uscita e ho vissuto la città. Ho trovato un modo di integrarmi a Taranto e ora la sento un po’ come una seconda casa. Con pochi amici, ma tanto cari».
La scelta su Taranto è caduta dopo il primo Erasmus Universitario, un’esperienza formativa che Clara ha vissuto a Bari, tanto da cercare un tirocinio in Puglia. «Quando Alessandra ha risposto – ricorda - sono stata contentissima, perché conoscevo già la zona e mi piaceva. Quando sono arrivata ero appena laureata e non sapevo cosa fare della mia vita, ora ho visto il lavoro che fanno qui per aiutare i migranti, ho capito che mi piace molto il diritto dell’immigrazione e vorrei farlo in Spagna. Questo modo di vivere la legge mi piace». La storia che le resterà nel cuore è il caso di un indiano che è riuscito a ricongiungersi con sua mamma «Con l’aiuto di Alessandra e Simona ho trovato il modo di farla venire in Italia e riunire la famiglia. È stato bello perché mi sono sentita utile».
Il suo tirocinio ormai è finito e Clara ha preparato le valige per tornare in Spagna, ma con una nuova consapevolezza. «Ora so cosa voglio fare e lo devo ad Alessandra e Simona. Qui allo studio hanno fatto tutto per me, mi hanno aperto le porte e sono riconoscente, non solo per il lavoro, ma anche per aver fatto in modo che io mi trovassi bene».