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Grottaglie, ignoti danno fuoco nella notte all'auto dell'assessore Stefani

 
Redazione online

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Grottaglie, ignoti danno fuoco nella notte all'auto dell'assessore Stefani

A denunciare l'accaduto è Ciro D'Alò, sindaco Grottaglie che ha diffuso la notizia con un post sui social

Martedì 27 Maggio 2025, 16:48

GROTTAGLIE - «Questa notte è accaduto qualcosa di gravissimo: l’auto dell’assessore Maurizio Stefani è stata data alle fiamme. Un atto criminale, vile, che ha messo in pericolo non solo lui, ma anche la sua famiglia, la sua casa, la tranquillità dei vicini. Le fiamme hanno lambito la facciata dell’abitazione. Poteva finire in tragedia». Comincia così il post sui profili social di Ciro D'Alò, sindaco Grottaglie che ha diffuso la notizia su quanto accaduto nelle scorse ore nella città delle ceramiche.

«Solo per un caso – ha aggiunto il primo cittadino - non siamo oggi a raccontare un dolore ancora più profondo. Ci stringiamo con forza a Maurizio, a sua moglie, ai suoi figli. Nessuno dovrebbe vivere la paura dentro le mura della propria casa, nessuno dovrebbe essere colpito per il proprio impegno pubblico. Questo non è solo un attacco a un uomo, è un attacco all’intera comunità, al senso stesso delle istituzioni, alla libertà e alla democrazia. Chi ha compiuto questo gesto vile pensava forse di spaventarci, di fermare il lavoro che portiamo avanti ogni giorno con onestà e dedizione. Si sbaglia di grosso. Non ci pieghiamo. Non ci faremo intimidire. Risponderemo con più determinazione, più coesione, più coraggio».

Per D'Alò non si tratta di un fatto isolato, ma dell'azione compiuta in un momento in cui l'amministrazione è al centro di una serie di attacchi soprattutto sui social: «Non possiamo tacere – ha scritto in fatti il sindaco - sul clima che stiamo vivendo. Troppo spesso, sui social, si scatena un odio cieco, una rabbia costante che semina rancore e disumanità. Le parole hanno un peso. Le parole costruiscono o distruggono. E quando si perde il senso del limite, il passo verso la violenza è breve. È il momento di fermarsi, di riflettere, di ritrovare il rispetto, anche nelle differenze. Le idee si confrontano, non si bruciano. Le persone si ascoltano, non si aggrediscono. Oggi siamo tutti al fianco di Maurizio. E da oggi lo saremo ancora di più. Uniti, sempre con la schiena dritta. Non vinceranno la paura e l’odio. Noi andiamo avanti. Insieme».

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