Sabato 06 Settembre 2025 | 15:54

Taranto, parla la candidata sindaca M5S Angolano: «Il Piano urbanistico va cambiato. L’ex Amiu? Vertici da azzerare»

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, parla la candidata sindaca M5S Angolano: «Il Piano urbanistico va cambiato. L’ex Amiu? Vertici da azzerare»

«L’Aia per Ilva va respinta: da noi nessuna ambiguità»

Sabato 17 Maggio 2025, 12:37

Annagrazia Angolano, giornalista, candidata sindaca del M5s e di “Angolano sindaca”, se dovesse vincere le elezioni cosa farebbe nei primi 100 giorni? Indichi, solo per titoli, i tre principali temi su cui concentrerebbe la prima fase della sua azione amministrativa.

«Mi occuperei subito di: asili nido comunali; Autorizzazione integrata ambientale dell’ex Ilva e, infine, della differenziata».

A proposito della raccolta differenziata dei rifiuti va fatta “senza se e senza ma” oppure, secondo lei, si potrebbe anche tornare indietro eliminando il sistema del “porta a porta”?

«La gestione della raccolta differenziata deve assolutamente seguire una fase di transizione culturale che, sinora, non c’è stata. La precedente Amministrazione, infatti, su questo tema, ha agito con improvvisazione, senza formare e informare i condomini sulle modalità da seguire. Bisogna organizzarla, dunque, tenendo conto delle esigenze diverse dei vari quartieri. Non si può, infatti, applicare lo stesso modello di San Vito o di Lama in cui ci sono molte villette anche a Tre Carrare Battisti in cui, invece, insistono grandi edifici. I cittadini vanno accompagnati e ci sono peraltro dei fondi del Pnrr per prepararli a questo cambiamento culturale. Tutto questo, invece, non s’è fatto e il Comune di Taranto ha causato uno sfacelo senza precedenti. Per questo, chiediamo l’azzeramento dei vertici di Kyma Ambiente».

È favorevole all’ingresso dei privati in Amat e Amiu?

«No, sono per la tutela del servizio pubblico che, per quel che mi riguarda, è sinonimo di garanzia anche a salvaguardia dei lavoratori delle aziende partecipate e della qualità del servizio stesso. Purtroppo, avremo in eredità un disastro provocato dalla miopia e dall’incapacità di chi ci ha preceduto».

Dopo il giuramento, se eletta, a proposito della questione-asili nido, dovrà fare un’autentica corsa contro il tempo. Avrà davanti a sé un bivio: ruolo pubblico o privatizzazione delle strutture. Che strada prenderà e con quali risorse?

«Non si fa cassa sui bimbi, sui più fragili, come invece ha fatto la precedente Amministrazione comunale. Sì, sono contraria alla privatizzazione».

I parcheggi, soprattutto nel Borgo, sono molto carenti. Quali sono le sue proposte per aumentarli? E sempre per quel che riguarda la viabilità, ad esempio, sarebbe favorevole o contraria all’istituzione di una Zona a traffico limitato in centro, peraltro prevista dal Piano urbano sulla mobilità sostenibile (Pums)?

«E anche in questo caso, c’è stata una grande miopia amministrativa visto che il Comune ha pensato alle linee di trasporto urbano veloci (Brt), ma non contestualmente a trovare una soluzione, anche solo progettuale, sul modo in cui risolvere il problema dei 2-3mila posti auto che verranno meno proprio in seguito alla realizzazione delle Brt che, in linea di principio, noi condividiamo, ma che necessitano di una visione complessiva. I parcheggi? Bisogna aiutare le fasce deboli e quindi propongo delle strisce blu meno care per loro e poi, più in generale, delle sopraelevate per sistemare le auto nei pochi terminal esistenti. Inoltre, bisogna accelerare il progetto per la realizzazione di un parcheggio multipiano, da oltre 300 posti auto, all’interno della Stazione Torpediniere, da costruire grazie ai fondi Fsc, e bisogna anche riprendere l’idea per costruire un parcheggio sotterraneo in piazza Bettolo. Per quel che riguarda la proposta di una Ztl in centro, non sono per le limitazioni ai cittadini ma per favorire l’accesso a tutte le ore. Quindi ora la escluderei, ma comunque rinvio una risposta più completa ad una fase successiva ovvero quando avremo un quadro più completo e quindi con le Brt già in funzione, ad esempio».

Prima dello scioglimento anticipato del Consiglio comunale, il professor Karrer aveva avviato la fase preliminare all’adozione del nuovo Piano urbanistico generale del Comune di Taranto. Se dovesse essere eletta, quali nuove indicazioni darebbe?

«Il Piano presentato dall’Amministrazione Melucci è pericoloso e va fermato subito, prima che la città subisca altri drammatici sconvolgimenti dal punto di vista paesaggistico. Bisogna puntare ad una rigenerazione urbana, con consumo zero di suolo».

E rispetto al Comparto 32? Favorevole o contraria a nuove costruzioni?

«Nettamente contraria. Bisogna impedire un ulteriore allungamento della città verso San Giorgio Ionico che la precedente Amministrazione aveva giustificato, invece, sostenendo l’inesistente necessità di realizzare nuovi servizi a beneficio del futuro ospedale “San Cataldo”. Del resto, così facendo si avvierebbe un nuovo, spaventoso, consumo di suolo, ancora più insensato per una città che sta attraversando un costante calo demografico».

Capitolo Ilva, risposta multipla: Fabbrica aperta; chiusa o più piccola e senza l’area a caldo?

«Su questo tema, noi dei Cinque Stelle non abbiamo mai cambiato idea. Dal 2017 in poi, sosteniamo che vadano chiuse le fonti inquinanti dello stabilimento siderurgico e che si debba procedere con le bonifiche per sottoscrivere poi un Accordo di programma, necessario per blindare la forza lavoro da impiegare nelle stesse bonifiche. E, inoltre, “no” all’Aia così come è prevista adesso, visto che autorizzerebbe la produzione a carbone della fabbrica per altri, lunghissimi, 12 anni con un aumento produttivo sino ad almeno 6 milioni di tonnellate all’anno. E questa sarebbe una condanna a morte per la città. Per questo, sfido gli altri candidati sindaco ad esprimersi pubblicamente su questo tema. Se nicchiano così come stanno facendo, c’è qualcosa che non va. L’ambiguità sull’Aia per l’ex Ilva non è ammessa, visto che riguarda la vita (e la morte) dei nostri concittadini. E, infine, la recentissima procedura di messa in mora da parte della Commissione europea dimostra che siamo ad un punto di non ritorno: game over. Per questo, ripeto, bisogna essere chiari nel respingere quest’Aia per l’ex Ilva».

Città vecchia: come la immagina?

«Bisogna accelerare l’utilizzo delle risorse stanziate dal Governo Conte II (90 milioni di euro) e definite dal senatore Mario Turco (M5s), quando era sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Bisogna accelerare l’attuazione del progetto sul social housing in Città Vecchia che, peraltro, interviene proprio nell’area più degradata del centro storico. Che non può essere solo una zona da valorizzare dal punto di vista culturale, ma in cui invece si deve incrementare il numero dei residenti. Detto questo, certo, bisogna salvaguardare e promuovere anche la rete degli ipogei e non perdere altro tempo per quel che riguarda la riqualificazione delle Mura Aragonesi e il ripristino delle chianche in via Duomo e in via di Mezzo. Infine, per quel che concerne i progetti relativi al restyling di piazza Castello e piazza Fontana, chiedo che le procedure siano sospese affinché i cittadini possano esprimersi. Il tutto, introducendo in Municipio il principio della cosiddetta progettazione partecipata».

Tra poco più di un anno, Taranto sarà la capitale dei Giochi del Mediterraneo. A manifestazione finita, quale modello di gestione immagina per gli impianti sportivi che sono in corso di riqualificazione o realizzazione (Stadio del nuoto)? Secondo lei, dovrebbe vedersela interamente il Comune, il Municipio dovrebbe cedere tutto nelle mani dei privati oppure l’Amministrazione comunale potrebbe chiamare in causa le federazioni sportive nazionali delle varie discipline (atletica, nuoto, canottaggio ed altre)?

«L’Amministrazione comunale dovrebbe coinvolgere sicuramente le federazioni nazionali delle varie discipline sportive, ma anche il ministero dello Sport e quello della Difesa. Anche questo, però, rappresenta un altro esempio di miopia amministrativa, visto che il Comune avrebbe dovuto già pensare al modello di gestione di questi impianti sportivi. Per non parlare poi, sempre a proposito di miopia amministrativa, del fatto che non verrà realizzato a Taranto il Villaggio degli atleti che, prima dei Giochi, avrebbe creato una ricaduta economica sul territorio mentre, a fine kermesse, avrebbe potuto essere trasformato invece in uno studentato. Purtroppo, non accadrà nulla di tutto questo, ma la città saprà di chi saranno le responsabilità».

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