Sabato 06 Settembre 2025 | 08:18

Martina, raggiro ad anziano per sottrargli 180mila euro: la Cassazione conferma i domiciliari per tutti

 
Alessandra Cannetiello

Reporter:

Alessandra Cannetiello

Martina, raggiro ad anziano per sottrargli 180mila euro: la Cassazione conferma i domiciliari per tutti

Per i 4 imputati il pm ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Rigettati i ricorsi presentati dal carabiniere, dall’avvocato e dal vicino

Giovedì 15 Maggio 2025, 10:01

MARTINA FRANCA - Resta ai domiciliari il carabiniere 41enne Antonio Spinelli, all’epoca in servizio a Martina Franca quando fu arrestato dai colleghi il 30 dicembre scorso con l’accusa di aver raggirato un anziano con problemi psichici per sottrargli oltre 180mila euro.

A deciderlo, i giudici della Cassazione che hanno rigettato i ricorsi anche per gli altri imputati, anche loro ai domiciliari: Natale Carbotti, vicino dell’anziano - difeso dall’avvocato Francesco Zaccaria - e l’avvocato Fernando Rinaldi - assistito dai colleghi Donato Muschio Schiavone e Domenico Terlizzi - che aveva curato una causa intentata dalla vittima contro la propria banca. Per comprendere la decisione della Corte bisognerà attendere alcune settimane, quando verranno depositate le motivazioni. A marzo, intanto, nei confronti dei tre uomini e di Antonella Goffredo, moglie del brigadiere Spinelli, il pubblico ministero Marzia Castiglia ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato.

Oltre alla circonvenzione di incapace di cui sono accusati i tre uomini, Spinelli risponde anche per il peculato d’uso continuato perché avrebbe utilizzato l’auto dei carabinieri mentre era in servizio per far visita all’anziano. Il 41enne, inoltre, è accusato di autoriciclaggio: dalle indagini dei carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria dei carabinieri era emerso infatti che con i 184mila euro sottratti alla vittima il brigadiere era riuscito non solo a estinguere mutui, prestiti e la cessione del quinto, ma anche ripianato il fido dell’American Express, acquistato nuovi arredamenti e persino un box.

A carico dei due coniugi la procura aveva ipotizzato anche la truffa ai danni di un’altra coppia di anziani da cui avrebbero ricevuto la somma di 20mila euro sostenendo di essere in gravi difficoltà economiche, ma senza svelare di aver ottenuto poco prima il denaro dalla vittima. Un’ipotesi accusatoria che non è stata infine confermata nei loro confronti. Così come il reato di violenza privata, contestato inizialmente al 41enne per aver minacciato gli operatori della banca di una denuncia formale al loro rifiuto di effettuare il trasferimento del denaro frutto del raggiro. La vittima era infatti nell’occhio di una banca che aveva chiesto e ottenuto la restituzione di un risarcimento da 200mila euro al termine di una procedura civile: per gli investigatori, Spinelli e l’avvocato Rinaldi, avrebbero convinto a trasferire i 184mila euro sul conto corrente del militare proprio per evitare quel pignoramento. Operazione che verrà segnalata dal direttore di filiale come sospetta, dando il via così all’inchiesta. Nei confronti di Rinaldi, pende anche l’accusa di infedele patrocinio, ma il pm Castiglia ha chiuso un altro filone di inchiesta che lo vede indagato per tentata estorsione e soppressione o distruzione di atti veri.

Nei confronti della moglie di Spinelli, infine l’accusa è solo di riciclaggio: secondo gli inquirenti Spinelli aveva infatti spostato parte del denaro sottratto sul conto della moglie e la donna aveva poi effettuato due bonifici sul conto corrente di un proprio familiare. La vittima era poi morta poco prima che scattassero le misure cautelari: l’uomo viveva da solo e in condizioni di estremo degrado.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)