TARANTO - «La nave più bella del mondo», come la definì nel 1962 il comandante della portaerei americana Indipendence, incrociando in alto mare il veliero della Marina Militare, arriva in Mar Grande nel tardo pomeriggio di Mercoledì santo.
Giovedì, evento unico e mai accaduto nella storia pur secolare del rapporto tra Taranto e la Marina stessa, le coppie di perdoni si recheranno a bordo per pregare al sepolcro allestito sul ponte. Un’immagine che promette già di diventare iconica, quella di una nave che è anche tra le chiese giubilari, l’unica Porta Santa “mobile”, nel 2025 di speranza.
I bianchi cappucci dei confratelli nazzicheranno tra cime e sartie, legno e ottone. Sarà anche una festa di gratitudine nei confronti della Marina Militare e dell’organizzazione del Tour Mediterraneo di nave Vespucci per aver scelto di approdare a Taranto proprio in occasione della Santa Pasqua, un tempo di devozione ma anche di tradizione così caro ai tarantini. Il Vespucci è un simbolo dell’Italia e ha raccontato nei mesi scorsi il nostro Paese in giro per i porti del mondo. E poi la città vecchia, questa volta simbolo della Taranto delle perdute occasioni. I Misteri di nuovo tra i vicoli dopo l’incredibile esperienza del 2015.
Tutto questo, insieme con il pellegrinaggio della Beata Vergine Addolorata, saranno il focus dello Speciale Settimana Santa “Il ritorno nell'isola” che da domani sarà distribuito con la Gazzetta: una tradizione che da oltre dieci anni racconta la passione che la città dei due mari dedica alla sua storia. La religiosità popolare descritta attraverso le storie di chi la vive: il programma dei «giorni del perdono», le interviste ai priori e ai confratelli, il ricordo del troccolante Massimo Pulpito che nel 2015 guidò i Misteri nel ritorno verso il borgo antico dopo 49 anni. E poi il restauro dell’Addolorata e il concorso internazionale delle marce funebri.
Non solo Taranto, però: Pulsano, Mottola, Martina Franca, Castellaneta e Grottaglie: solo alcuni dei comuni che mantengono vivo un rito secolare che sopravvive al tempo e alla tecnologia. E che ogni anno è sempre nuovo. Come lo Speciale della Gazzetta.