Si è concluso con 4 condanne, un’assoluzione e 4 rinvii a giudizio l’udienza preliminare per gli imputati coinvolti nell’inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Lecce sul traffico di rifiuti che a marzo 2023 aveva portato al sequestro del capannone e 4 autobotti per lo sversamento di rifiuti pericolosi nei tombini della borgata di Talsano.
Per gli imputati che hanno scelto di essere giudicati in abbreviato, il giudice Giulia Proto ha inflitto la pena più alta a 3 anni e 8 mesi per Francesco De Santis. Per l’uomo, il pubblico ministero Milto de Nozza aveva formulato, nel corso della sua requisitoria, una condanna a 4 anni di carcere. Condannati a 2 anni e 2 mesi Salvatore Caforio e Salvatore De Santis, mentre per gli altri due imputati il giudice ha stabilito pene sospese da 1 anno a 2 mesi. Il magistrato ha inoltre deciso per una provvisionale di 10mila euro a testa, in favore della Regione Puglia e Acquedotto Pugliese. È stato invece assolto con formula piena, Sabato Merone. Per 3 persone fisiche e la società, il magistrato ha infine deciso che dovrà essere un processo a stabilire le responsabilità in capo ad ognuno. Nei prossimi mesi, la società «Igea Srl» che risponde per l’illecito amministrativo in materia di reati ambientali, ma anche Emanuele Santoro, Roberta Lenoci e Alberto De Giorgi, dovranno dunque comparire dinanzi al collegio di magistrati del tribunale di Taranto. Nel collegio difensivo, tra gli altri, anche gli avvocati Francesco Nevoli, Carlo Raffo, Fulvio Sarano, Franz Pesare e Francesco Paone.
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