TARANTO - La spesa per l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo e per l’accoglienza di atleti, staff e spettatori salirà da 45 a 55 milioni di euro. Di questi, per ora, in cassa ce ne sono solo 25, stanziati dall’ultima legge di Bilancio. Altri 10, inoltre, dovrebbero arrivare dai contratti di sponsorizzazione che verranno sottoscritti da aziende pubbliche e private di livello nazionale e internazionale.
Dunque, tirando una riga, mancano all’appello almeno 20 milioni di euro. E chi li mette? E quando? A questi due importanti interrogativi, non è ancora in grado di rispondere nessuno, ma probabilmente il commissario straordinario, Massimo Ferrarese, coltiva la speranza che qualche elemento in più possa arrivargli lunedì 3 marzo. Quel giorno, infatti, verrà a Taranto il ministro dello Sport, Andrea Abodi, che dopo alcuni brevi sopralluoghi nei cantieri dei Giochi 2026, parteciperà probabilmente ad una riunione del Consiglio direttivo. Ecco, questa potrebbe essere la sede ideale in cui l’esponente del Governo Meloni potrebbe dare garanzie su un ulteriore stanziamento di 20-25 milioni di euro oppure potrebbe esserci anche un’intesa su una compartecipazione di risorse finanziarie magari tra lo stesso Governo e la Regione.
E proprio per questo clima di oggettiva incertezza sul budget da utilizzare per l’organizzazione della manifestazione e per l’accoglienza degli ospiti, non è stato ancora indetto il bando per il noleggio delle due navi da crociera in cui sistemare gli atleti e i componenti dei vari staff. Sia chiaro, l’opzione delle navi non è al momento messa in discussione, ma non sarebbe opportuno premere il tasto start per un’operazione da almeno 18 milioni di euro avendone, al momento, disponibili solo 25. Significherebbe, infatti utilizzare quasi il 75 per cento dei soldi in cassa solo per un aspetto (seppur importante) dell’organizzazione. Meglio, dunque, attendere che arrivino altre risorse prima di indire formalmente il bando di gara. Intanto, però, sulla questione-navi non regna comunque alcun immobilismo. Certo, le procedure non sono iniziate ma la società pubblica Sport e Salute, per conto del Comitato organizzatore, ha avviato dei sondaggi con alcune compagnie per valutare gli importi che potrebbero essere sostenuti tra un anno e mezzo. La cifra, infatti, dovrebbe oscillare tra gli 8 e i 9 milioni di euro (a nave), ma al termine di queste verifiche il quadro sarà decisamente più chiaro.
Infine, sul fronte dei più importanti cantieri, è terminata la cosiddetta Bob ovvero la bonifica degli ordigni bellici nell’area in cui sorgerà lo Stadio del nuoto e, da lunedì prossimo, inizieranno gli scavi per le fondazioni delle due piscine olimpioniche. Per quel che riguarda il PalaRicciardi, invece, a breve, verrà avviata la rimozione dell’amianto dal tetto e poi la struttura verrà demolita per realizzare un Centro polivalente.