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Incidente a Manduria: poliziotto interviene per aiutare ma viene aggredito

 
Redazione online

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Le parole di Siulp: «La nostra solidarietà all'agente aggredito. Era libero dal servizio e nel fare rientro a casa, non ha esitato neanche un attimo a proiettarsi sul luogo di un sinistro mentre percorreva la statale 7 ter»

Martedì 28 Gennaio 2025, 17:57

TARANTO - «Non possiamo non commentare ed esaltare il recente operato di un nostro sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso la Questura di Taranto oltre che dei colleghi del Distaccamento della Polizia Stradale di Manduria, intervenuti per un grave incidente stradale, avvenuto qualche sera fa. Vogliamo appunto complimentarci con il collega, il quale, libero dal servizio, nel fare rientro a casa, non ha esitato neanche un attimo a proiettarsi sul luogo di un sinistro mentre percorreva la statale 7 ter».

Così Antonio Digregorio, segretario generale provinciale del sindacato di polizia Siulp di Taranto, riferendosi all’intervento di un agente libero dal servizio che ha soccorso un automobilista coinvolto in un incidente stradale ed è stato aggredito. «Unica nota stonata - dice il sindacalista - non certo attribuibile all’operato degli agenti, è data dal comportamento della persona soccorsa, la quale, probabilmente per effetto dell’assunzione di alcolici o di sostanze stupefacenti, a tratti ha perso il controllo, per lo più scagliandosi contro i colleghi in divisa».

Digregorio ricostruisce l’accaduto spiegando che il sovrintendente della Polizia di Stato «da un’auto completamente catapultata, con il rischio di essere a sua volta investito da altri veicoli, ha estratto il conducente, un ragazzo di 30 anni in stato confusionale che accusava difficoltà respiratorie probabilmente causate da uno schiacciamento toracico, al quale ha fornito assistenza. Le prime manovre di soccorso, con ogni probabilità, gli hanno salvato la vita, atteso che vi era pure il concreto rischio di incendio del veicolo». Per il segretario del Siulp «il salvataggio ultimo è la fotografia di altri analoghi interventi che per la loro efficacia e tempestività oltre che difficoltà, hanno scongiurato conseguenze tragiche. Ed è su questo presupposto che si incardina il nostro 'essere poliziottì che va oltre il classico ordine di servizio e oltre il normale turno di lavoro». 

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