TARANTO - Il tribunale del Riesame ha confermato i domiciliari per il carabiniere Antonio Spinelli e l'avvocato Fernando Rinaldi, arrestati entrambi il 30 dicembre con l'accusa di aver raggirato un anziano con problemi psichici: Spinelli per l'accusa lo avrebbe convinto a trasferire sul suo conto 184mila euro per evitare un pignoramento mentre l'avvocato martinese, pur essendo a conoscenza della situazione, non avrebbe fatto nulla a tutela del suo cliente. Il collegio di giudici ha rigettato il ricorso della difesa e sostanzialmente confermato l'impianto accusatorio. Il dispositivo, in realtà, ha fatto cadere nei confronti del brigadiere la seconda accusa di truffa ai danni di una coppia di anziani: da questi, secondo il pm Marzia Castiglia, Spinelli e sua moglie avrebbero ottenuto la somma di 20mila euro sostenendo di essere in gravi difficoltà economiche, ma senza svelare di aver ottenuto poco prima quella ingente somma.
Per la donna, gli avvocati Gaetano Vitale e Leonardo Conserva, sono riusciti tuttavia a ottenere la revoca dei domiciliari: la moglie del militare è tornata in libertà, ma con l'obbligo di firma in caserma.
Confermati infine gli arresti domiciliari anche il quarto indagato, un vicino di casa che si prendeva cura da anni dell'anziano e che secondo l'accusa aveva preso parte al progetto di far sparire quel denaro.
Nel corso dell'udienza dinanzi al Riesame, presieduto dal giudice Patrizia Todisco e a latere Sara Gabellone e Francesca Guido, il pm Castiglia ha depositato nuovi docuemnti raccolti dai carabinieri della sezione di Polizia Giudiziaria: registrazioni fatte di nascosto dal carabiniere che non solo hanno confermato le condotte del militare, ma hanno svelato le richieste di denaro che l'avvocato Rinaldi, secondo l'accusa, avrebbe avanzato per far chiudere “gli occhi e ele bocche” delle persone che potevano essere a conoscenza della vicenda.