Hanno concordato uno sconto di pena in appello alcuni dei 15 imputati coinvolti nell’inchiesta «Money and Drugs» messa a segno dai poliziotti della Squadra mobile per smantellare un giro di droga e banconote false. La Corte, presieduta dal giudica Giovanna de Scisciolo ha confermato la pena a 2 anni e 4 mesi di carcere per i coniugi Pietro Caccavo e Rosaria Ferrigno, che in primo grado erano stati assolti dall’accusa di associazione a delinquere e condannati per la spendita di soldi contraffatti. Immutata la condanna a 1 anno e 4 mesi anche per Antonio Maiorino, che rispondeva di detenzione di sostanza stupefacente. Hanno ottenuto invece una riduzione di pena Cosimo Vapore, da 3 anni e 6 mesi a 2 anni e 2 mesi, Emanuele Pastore e Antonio Calò che dai 3 anni scendo a 2 anni. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Daniele Lombardi, Pasquale Blasi, Vincenzo Sapia e Angelo Casa.
Le indagini erano partite dal rinvenimento in un tubo della colonna montante nel terrazzo di Francesco Vapore, padre di Cosimo, di quasi 9000 euro in oltre 100 banconote contraffatte. Le intercettazioni avevano poi permesso di ricostruire lo schema: individuati i negozi senza telecamere o apparecchi per il controllo delle banconote, passavano in rassegna le attività già “visitate” e procedevano alla scelta degli esercizi in cui spendere il denaro. Soldi che erano smerciati non solo a Taranto, ma anche a Bari, Brindisi, Lecce e anche a Cosenza.