«I leoni torneranno a governare e le scimmie torneranno a mangiare banane. Ricordatelo sempre». È il testo pubblicato sul profilo social di un familiare di Mimmo Sangiorgio, detto “Mimmo u Re” accusato di essere a capo di un’organizzazione criminale dedita a usura ed estorsioni con metodo mafioso che operava a Laterza e in una parte del versante occidentale della provincia ionica e condannato in primo grado a 7 anni e mesi di carcere a luglio scorso. Una frase che fa da didascalia a una foto che ritrae proprio Sangiorgio insieme al parente è che per gli il pm Milto De Nozza che ha coordinato le indagini su di lui è un avvertimento in pieno stile mafioso. Una sorta di memento alla comunità e in particolare a coloro che potrebbero pensare che il boss sia fuorigioco. Parole che tuttavia, insieme a una serie di violazioni degli obblighi imposti dagli arresti domiciliari nei giorni scorsi hanno riportato Sangiorgio in carcere...
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