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Taranto, l'orologio dell'Arsenale restaurato con il quadrante originale di fine '800

 
Redazione Taranto

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Taranto, l'orologio dell'Arsenale restaurato con il quadrante originale di fine '800

Fra non molto il famoso orologio che segnava le ore di entrata e di uscita degli arsenalotti tornerà al suo antico splendore e valore originario

Martedì 29 Ottobre 2024, 13:14

TARANTO - Da più di 135 anni scandisce la vita delle maestranze dell’Arsenale di Taranto. Al momento della costruzione della Direzione dell’Arsenale nel 1886 l’orologio monumentale fu inserito nella cuspide dell’edificio posto in posizione sopraelevata sul resto dello stabilimento a testimonianza del ruolo di preminenza e di comando rispetto al resto dell’impianto industriale e contemporaneamente ubicato come quinta terminale dell’asse viario Via D’Aquino-Via Di Palma a testimonianza di un’altra preminenza, quella sulla città, affinché, attraverso le emergenze di tre edifici significativi fosse possibile visivamente annotare i simboli delle tre autorità che reggevano le sorti della città autorità militare, autorità civile e autorità religiosa: da est la Direzione dell’Arsenale, cioè la Marina Militare, all’ingresso della Città Vecchia il Municipio con un’altrettanto imponente cuspide con l’orologio e più avanti il bellissimo campanile romanico del Duomo di San Cataldo, cioè la Chiesa.

Mario Guadagnolo, storico e già sindaco di Taranto, accompagnato dall’ammiraglio Pasquale De Candia, direttore dello stabilimento militare, ha visitato di recente il vano dell'orologio che si affaccia nel piazzale antistante l’edificio della Direzione al limite est di Via Di Palma. Guadagnolo ha dato alle stampe il volume "Il Regio Arsenale Marina Militare di Taranto", Scorpione Editrice, che sarà presentato proprio oggi alla Biblioteca Acclavio.

«Il modello di costruzione dell’edificio della Direzione dell’Arsenale - spiega lo storico -, è quello tipico delle strutture direzionali delle grandi industrie di fine ‘800 volto, attraverso l’espressione di imponenza e di forza, a specificarne la funzione guida e richiama il Palazzo del Municipio, che ha anch’esso un orologio alloggiato in una cuspide analoga, progettato qualche decennio prima da Davide Conversano. Un'esperienza straordinaria la visita al vano - racconta Guadagnolo -, perché quell'orologio è un cimelio storico costruito negli stessi anni dell’edificio della Direzione dalla Ditta Cesare Fontana, orologiaio meccanico-Milano-Officina di Costruzione in Appiano (Como), perfettamente conservato e ancora funzionante che spacca il minuto tenuto in funzione grazie alla maestria e alla professionalità dell’assistente tecnico Giovanni Aprea con la collaborazione del Nucleo Manutenzione edile dell’Arsenale»

«Cosa ancora più interessante, il dott. Antonio Ingrosso, assistente del direttore Arsenale, mi ha fatto vedere il quadrante originale che è stato restaurato e recuperato e che sarà rimesso al suo posto originario nella cuspide che alloggia lo storico orologio. Quindi fra non molto il famoso orologio dell'Arsenale che segnava le ore di entrata e di uscita degli arsenalotti tornerà al suo antico splendore e valore originario».

«Era stato il Senatore del Regno Cataldo Nitti, viste le condizioni drammatiche di povertà, disoccupazione e miseria in cui versava la popolazione a lanciare per primo l’idea di una grande base navale a Taranto facendo riferimento ai progetti che Napoleone aveva elaborato in riferimento al ruolo strategico nel Mediterraneo che egli intendeva assegnare al porto di Taranto. Per vedere qualcosa di concreto bisogna aspettare il 1880 quando il ministro Acton, nell’intento di riordinare i cantieri militari, presenta una legge che sostanzialmente fa propria l’idea di Nino Bixio del trasferimento del secondo Dipartimento da Napoli a Taranto. Il Consiglio dei Ministri approva il progetto di legge il 27 maggio del 1882. La legge passa con un escamotage nel quale si dice solo che Taranto è destinataria di un primo finanziamento per iniziare i lavori di demolizione di alcune vecchie fortificazioni, di costruzione dell’arsenale, del bacino e del canale navigabile. Viene indetta la gara d’appalto per la costruzione del Regio Arsenale Militare Marittimo di Taranto. Per quanto riguarda i lavori di primo impianto dell’Arsenale la gara viene bandita il 6 giugno del 1884 per un importo a base d’asta di 3.840.000 lire. Solo alla quarta asta il 22 agosto dello stesso anno la Ditta Eugenio Rocca di Napoli si aggiudica i lavori per 3.036.456 lire con un ribasso del 20,925%. L’area che interessa l’Arsenale viene delimitata e isolata dal Borgo con la costruzione di un muro alto 7 metri e lungo tre chilometri. I tarantini lo chiameranno Muraglione».

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