TARANTO - Comincerà a gennaio il processo che vede imputati il capitano di fregata Roberto Carpinelli, 46enne romano ex comandante della nave della Marina Militare «Carabiniere» e il suo secondo, il 45enne tarantino Alessandro Serrani, accusati di cooperazione in lesioni gravi colpose per aver causato la perdita di quattro dita a una marinaia 25enne di Taranto.
Durante l’udienza predibattimentale dei giorni scorsi, gli avvocati Gianluca Sebastio e il collega Fabrizio Ceccarelli, hanno chiesto il proscioglimento degli assistiti, ma per il giudice ci sono i presupposti per avviare un processo che ora dovrà chiarire le eventuali responsabilità degli ufficiali.
I militari sono finiti alla sbarra per un episodio avvenuto a luglio 2022, mentre la nave della Marina svolgeva le operazioni di uscita dal bacino Ferrati dell’Arsenale militare: la 25enne, in qualità di nocchiere, era intenta a liberare la corda annodata alla «bitta», il basamento di cemento sulla banchina, quando improvvisamente quella cima è stata tesa e la sua mano è finita incastrata tra il blocco di cemento e il cavo, con una tensione tale da lesionarle la mano sinistra e farle perdere le dita.
Secondo l’accusa mossa dal sostituto procuratore Francesco Ciardo, l’incidente si era verificato perché nel corso di quelle manovre Carpinelli aveva impartito agli addetti, in modo «concitato e non chiaro»: dapprima l’ordine di non tirare il cavo e 30 secondi dopo, aveva più volte dato il comando contrario. Nel frattempo...