BARI - «La Regione Puglia sostiene l’indotto del comparto produttivo delle Acciaierie d’Italia a Taranto, garantendo di mantenere gli impegni assunti nei confronti di imprese e lavoratori. A tal proposito, giova ricordare che l'emendamento al D.L. 4/2024 in materia di amministrazione straordinaria delle imprese di carattere strategico, che autorizza le regioni allo svincolo di quote di avanzo vincolato di amministrazione a favore di imprese dell’indotto di imprese strategiche in situazione di crisi, è stato proposto dalla Regione Puglia e condiviso con il Governo in un clima di confronto e collaborazione istituzionale». Lo comunicano dalla Regione Puglia replicando alle doglianze di un’associazione datoriale e all’accusa del centrodestra di non aver provveduto a versare le risorse per il sostegno alle imprese dell’indotto ex Ilva.
«La procedura relativa allo sblocco di quote dell’avanzo di amministrazione regionale - spiegano dalla Regione - che dovrà rendere più rapido e più equo possibile l’accesso ai ristori per le aziende beneficiarie nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato come previsto dal già citato D.L. 4/2024, è attualmente in fase istruttoria. In particolare, si è proceduto ad una precisa valutazione delle risorse dell’avanzo vincolato disponibili e utilizzabili a valle della interlocuzione con il Ministero dell’Economia. A tal proposito, il Dipartimento Sviluppo Economico della Regione evidenzia la massima disponibilità alla collaborazione con le rappresentanze delle imprese, pur sottolineando il ritardo nell’adempimento degli impegni presi nella riunione che ha avuto luogo lo scorso 1 agosto».
Durante l’incontro, si aggiunge, «il Dipartimento, infatti, esprimeva l’esigenza di visionare il contenuto dell’intesa siglata tra parti sindacali e Governo nel mese di luglio circa il riconoscimento dell’80% dei crediti vantati nei confronti di Acciaierie d’Italia. Il documento richiesto è stato consegnato nella giornata odierna, in risposta alla sollecitazione del Dipartimento».
La Regione, conclude la nota, «intende assicurare ristori alle imprese in coerenza con quanto previsto dal decreto-legge, in un’ottica non meramente assistenziale, ma funzionale a salvaguardare posti di lavoro».