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Caso «Garibaldi», avviata una petizione popolare

 
Maristella Massari

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Maristella Massari

Caso «Garibaldi», avviata una petizione popolare

Stellato (Italia Viva): il museo galleggiante si faccia in Puglia

Domenica 25 Agosto 2024, 13:10

TARANTO - Una petizione popolare per sensibilizzare le istituzioni su quello che sembra essere diventato un vero e proprio caso: la trasformazione in museo galleggiante dell’ex portaerei Giuseppe Garibaldi. La nave è al centro di una contesa tra Taranto e Genova che hanno presentato due distinti progetti per accogliere nelle rispettive città il primo museo navale d’Italia. La raccolta di firme on line parte da una iniziativa di Massimiliano Stellato, consigliere regionale e comunale che, al grido di «Nave Garibaldi deve diventare un museo galleggiante a Taranto», ha già raccolto centinaia di firme on line.

«Non c’è nessuna polemica politica, né contrapposizione con altre città italiane - spiega lo stesso Stellato -. Il punto non verte su chi si è mosso prima o dopo. Impostare in questi termini la questione del riuso e della valorizzazione di Nave Garibaldi, dopo che la Marina Militare ne deciderà la dismissione dalla flotta navale italiana, non porta da nessuna parte».

«L’approccio alla vicende deve percorrere rotte diverse e basarsi su tre capisaldi: la condivisione di una ipotesi progettuale da parte di tutti i soggetti istituzionali in campo; l’individuazione di modi, tempi e risorse per arrivarci; l’integrazione della Garibaldi, una volta resa museo galleggiante, con gli altri beni culturali e museali della città per farne un "nuovo" attrattore turistico ed economico, specie ora che Taranto mostra segni di risveglio in proposito, anche grazie al nuovo percorso crocieristico» aggiunge Stellato.

Per il consigliere regionale di Italia Viva, «ridare nuova vita alla Garibaldi non è solo un’occasione che Taranto, dove la nave è stata ed è di base, non deve lasciarsi sfuggire, come purtroppo è accaduto per il Vittorio Veneto, ma è anche l’occasione per comunicare, a un pubblico più vasto, un’esperienza straordinaria di dedizione e di servizio al Paese, di difesa dei valori della pace, della democrazia e della libertà dei traffici marittimi, di cui sono stati validi protagonisti i tantissimi marinai che negli anni si sono avvicendati su quest’unità».

«Non solo un museo di storia navale, dunque, ma una testimonianza di ciò che significa essere marinai e andare per mare. Ecco perché rinnovo il mio forte appello ai saggi della città, agli imprenditori e alle associazioni ad unirsi in questa battaglia. Chiedo coraggio e visione - dice -. Lo ribadisco: Nave Garibaldi deve diventare un museo galleggiante a Taranto. Ed è per questo motivo, che oltre ad aver lanciato una petizione popolare on-line (https://chng.it/R7Nj4yNtWw), che già registra tantissime adesioni, nei prossimi giorni sarò nelle vie di Taranto per chiedere direttamente ai tarantini di sottoscrivere il mio appello» conclude Stellato.

L’unità navale, che è ancora in piena efficienza, ha compiuto 40 anni nel 2023. Il 23 febbraio di quest’anno l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, capo di stato maggiore della Marina militare, ha firmato l’atto che dispone, a decorrere dal primo ottobre del 2024 (poi slittato a dicembre dello stesso anno), le operazioni da avviare per il disarmo dell’incrociatore. Il destino dell’ex ammiraglia della flotta, però non è ancora scritto. Le ipotesi in campo sono due: la prima è quella di una cessione alla Marina dell’Indonesia, come già accaduto in passato ad altre unità navali italiane vendute all’estero. La seconda ipotesi, è quella di trasformare l’ex portaerei in un museo, rendendola così un simbolo della marittimità militare della nazione. Taranto e Genova sono in pole position. Chi la spunterà?

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