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Taranto, cambia il progetto per lo stadio Iacovone: la curva nord non sarà più demolita

 
FABIO VENERE

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FABIO VENERE

Taranto, cambia il progetto per lo stadio Iacovone: la curva nord non sarà più demolita

Per salvare le gare casalinghe. Versione aggiornata del progetto del nuovo stadio di Taranto è all’esame della Conferenza dei servizi.

Mercoledì 10 Luglio 2024, 14:46

La curva nord dello “Iacovone” non verrà più demolita. È questa l’ultima novità in ordine di tempo presente nella versione aggiornata del progetto del nuovo stadio di Taranto che è all’esame della Conferenza dei servizi.

Il cambiamento di rotta, se così lo si può definire, non è stato dettato da particolari mutate esigenze tecniche da parte dei progettisti incaricati dalla società pubblica Sport e Salute (architetto Eloy Suarez, ingegner Fabio Manzone), ma da altro. In questo modo, non demolendo il tempio del tifo rossoblù, infatti, non verrebbero smantellati neppure gli spogliatoi dei giocatori e questo consentirebbe di far disputare le partite casalinghe della squadra di mister Capuano contestualmente al prossimo avvio dei lavori di ristrutturazione. È del tutto evidente, infatti, che se venissero rasi al suolo anche gli spogliatoi sarebbe impensabile far coesistere il cantiere con il calcio giocato. Dunque, queste modifiche progettuali porterebbero lo stadio ad una capienza minima di 4mila spettatori che poi, a lavori finiti nel giugno 2026, arriverebbe invece a 21mila.

Naturalmente, però, bisogna prima rispondere a due interrogativi importanti: la commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli darà il via libera allo svolgimento delle partite del Taranto Fc contestualmente all’esecuzione degli interventi di riqualificazione? E il club del presidente Giove accetterà di avere allo Iacovone poche migliaia di tifosi al seguito? Se le risposte dovessero essere entrambe positive, i rossoblù giocherebbero nell’impianto del quartiere Salinella e terrebbero altrove gli allenamenti (o a Talsano o a Sava, impianti anch’essi interessi da un restyling in vista dei Giochi del Mediterraneo). Nell’ipotesi negativa, invece, Ferrara e compagni potrebbero giocare le partite casalinghe in uno degli altri stadi che verranno riqualificati con i fondi stanziati per la kermesse del 2026 (Francavilla Fontana oppure Massafra) o nella lontana Castel di Sangro, sede peraltro già indicata dal Taranto Fc nella domanda di iscrizione al prossimo campionato di serie C , in alternativa allo Iacovone.

Intanto, sempre a proposito della vicenda stadio, rispondendo ad una polemica sollevata dal segretario del circolo Pd di Talsano, Alessandro D’Amone, il vicesindaco di Taranto e assessore allo Sport, Gianni Azzaro, respinge al mittente le accuse di immobilismo del Municipio. «Lo scorso, 14 giugno, si è tenuta una riunione con la direzione Cultura e Sport del Comune, la direzione Lavori pubblici e la struttura commissariale per valutare la fattibilità della coesistenza dei lavori di ristrutturazione dello stadio con le attività della società sportiva. Il 24 giugno e il 3 luglio il Taranto Fc, nonostante avesse partecipato alla riunione del 14 giugno e sapesse che si era in attesa del tavolo tecnico con il commissario dei Giochi del Mediterraneo e con il responsabile unico del progetto (Rup), ha richiesto nuovamente di sottoscrivere la convenzione per l’utilizzo dello stadio. Ovviamente, al momento, non si è potuto dare seguito a questa ennesima istanza - precisa Azzaro - proprio in considerazione del fatto che la riunione tecnica si terrà solo nei prossimi giorni». Così, in sintesi, le dichiarazioni del “numero due” di Palazzo di Città che bolla come “demagogiche” le critiche ricevute dall’esponente Dem.

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