Luigi Lamusta, segretario del Sunia (è il sindacato degli inquilini assegnatari vicino alla Cgil, ndr), qual è la situazione abitativa a Taranto nel primo semestre 2024?
“Purtroppo, gli sfratti stanno aumentando”.
Di quanto?
“Non ho i dati precisi (lo afferma cercando alcuni documenti sparsi sulla sua scrivania, ndr), ma basta recarsi in Tribunale per verificarlo”.
L’anno scorso, nel primo semestre, se ne registrarono circa 500 in provincia. E ora, invece, secondo lei?
“Ho la sensazione, anzi la percezione, che il dato vada considerato in aumento”.
E per quale motivo?
“Non la vorrei buttare in politica, ma...”.
Cosa vuol dire?
“Il Governo ha azzerato i finanziamenti per il Fondo affitti e anche per quello che interviene sulla cosiddetta morosità incolpevole. E questo, in aggiunta alla crisi che attraversa molte aziende ioniche, ha complicato drammaticamente il quadro”.
Segretario, esattamente, a Taranto, cosa sta accadendo?
“I proprietari degli appartamenti preferiscono dare in affitto le loro case a canone libero e non concordato. In questo modo, sfruttando gli adeguamenti Istat, gli importi mensili ogni anno aumentano e gli inquilini poi non ce la fanno più a pagare. In questo contesto, con il passar dei mesi, si arriva all’esecuzione degli sfratti. Per questa ragione, chiedo la collaborazione anche del Comune di Taranto”.
E cosa mai potrebbe fare l’Amministrazione comunale?
“L’ultimo protocollo d’intesa con le organizzazioni dei proprietari immobiliari in cui venne data priorità al canone concordato risale al 2018. Ecco, magari andrebbe aggiornato”.
A proposito del Municipio, è ancora in bilico il futuro di circa 200 famiglie che vivono in alloggi acquistati dalla società privata Carim. Qual è la situazione e cosa chiedete?
“E’ tutto fermo al nostro ultimo incontro, ormai datato 8 novembre 2023. Per questa ragione, dopo averlo chiesto formalmente, colgo l’occasione offerta dalla Gazzetta per richiedere pubblicamente una nuova riunione con la società e soprattutto con l’Amministrazione comunale. Le nostre richieste? Secondo il Sunia, si possono percorrere tre strade o meglio almeno una delle tre”.
E quali sono?
“Questi appartamenti possono essere venduti agli inquilini che lì ci abitano, in alcuni casi, da quarant’anni, ma a condizione che venga fissato un importo calmierato. In alternativa, la stessa Carim può sottoscrivere dei contratti di locazione e, infine, può venderli anche sfruttando la formula del rent to buy che consente all’affittuario di diventare proprietario dell’immobile. Sono proposte su cui siamo pronti a confrontarci magari coinvolgendo anche l’Arca Ionica che, facendo leva su alcuni finanziamenti regionali, potrebbe recitare un ruolo importante in questa vicenda che, peraltro, si trascina da quasi vent’anni (maggio 2005 sindaco Rossana Di Bello, ndr)”.