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Riti, carità e lavori in chiesa: ecco il santo Giubileo a Taranto per i 350 anni al Carmine

 
francesco casula

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francesco casula

Riti, carità e lavori in chiesa ecco il santo Giubileo per i 350 anni al Carmine

Le iniziative per celebrare l’anniversario di fondazione della congrega

Mercoledì 03 Luglio 2024, 16:41

Grandi lavori nella chiesa, un anno giubilare, le statue di Gesù morto e l'Addolorata nel carcere e nell'ospedale di Taranto e infine la speranza di riportare la processione dei Misteri nella Città vecchia. Sono sono alcune delle iniziative messe in campo dall'Arciconfraternita del Carmine di Taranto per festeggiare il 350esimo anniversario dalla sua fondazione.

Le iniziative sono state presentare ieri mattina nel Salone delle Troccole dal priore Antonello Papalia e dal padre spirituale monsignor Marco Gerardo. È stato il sacerdote a spiegare innanzitutto il significato dei lavori effettuati nella chiesa di via D'Aquino: lavori che hanno riguardato in particolare il presbiterio, cioè l'area che si trova intorno all'altare maggiore. Gli interventi sono stati spiegati nel dettaglio da monsignor Gerardo e dall'ingegnere Giorgio Tonti che ha diretto i lavori. Ma alcuni cambiamenti riguarderanno anche il resto della chiesa: in particolare i fedeli non troveranno più il simulacro dell'Addolorata nella nicchia sulla destra perchè la statua sarà collocata nel lato sinistro del transetto, sopra il simulacro di Gesù Morto dove fino a poco fa si trovava il Crocifisso.

Quest'ultima statua è stata invece trasferita nella nicchia dove è stata custodita l'Immacolata. E nella nicchia dove si trovava l'Addolorata sarà invece sistemato il fonte battesimale. Di fronte a quest'ultimo sarà invece allestito un confessionale: «Non è solo fare cambiamenti per fare “cose” - ha spiegato monsignor Gerardo - ma trasmettere in modo efficace un messaggio liturgico. Il confessionale di fronte al fonte battesimale ha il suo significato: il battesimo ci consente di entrare nella vita della Chiesa, ma spesso col peccato rischiamo di annegare nel mare del peccato ed è per questo che di fronte c'è il luogo per la riconciliazione. Due lavacri uno di fronte all'altro: l'ingresso e la vita nella Chiesa)». Ma il sacerdote ha spiegato anche la nuova sistemazione consentirà di vivere un vero e proprio viaggio dalla chiesa universale fino alla chiesa locale: «dai principi liturgici alla pietà popolare, vocazione specifica di questa comunità locale». E i riti della Settimana Santa, di cui la confraternita è custode da secoli, avranno il loro ruolo fondamentale nell'anno giubila re che Papa Francesco ha concesso per festeggiare questa ricorrenza storica e che inizierà il 15 luglio 2024 e terminerà 12 mesi dopo. Lo stesso Pontefice, in una lettera indirizzata a monsignor Gerardo ha chiesto di continuare a «custodire e promuovere la pietà popolare» definendolo una sorta di antidoto a una chiesa esclusivamente clericale. Insomma i riti come strumento di partecipazione attiva dei laici alla vita della chiesa a Taranto assume un significato storico e un invito a continuare a promuovere le tradizioni che da secoli animano la Settimana Santa e non solo.

L'anno giubilare, però, come detto prevede anche diverse altre iniziative. Oltre la celebrazione della pietà popolare con l'esposizione all'interno del carcere e dell'ospedale dei due simulacri che hanno dato il via alla processione del Venerdì Santo, il percorso giubilare prevede anche incontri di catechesi per l'approfondimento di fede e un cammino sulla carità sia spirituale, per consolare e curare le ferite del cuore, sia materiale con le opere di bene fatte da sempre dalla comunità del Carmine e infine come carità culturale.

Tra le iniziative previste anche il legame con le parrocchie periferiche dove la confraternita vivrà le tradizionali esperienze celebrate normalmente nella sua casa di via D'Aquino e ai fedeli sarà concessa anche in quelle parrocchie l'indulgenza plenaria.

Il priore Papalia ha infine voluto ricordare il ritorno di iniziative già sperimentate con successo. Come “ristoranti solidali”, chef affermati che a turno cucineranno per la mensa dei poveri sostenuta dal Carmine che ogni giorno accoglie 70 persone. E la consacrazione dei bambini, piccoli aspiranti confratelli che partecipano alla vita confraternale, ma commisurata alla loro età. La chiusura dell'incontro è stata dedicata all'ipotesi del ritorno dei Misteri in città vecchia per questo anniversario: Papalia ha confermato che è una speranza per il consiglio di amministrazione della congrega, ma l'ultima parola, spetta come sempre, all'assemblea dei confratelli.

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