Domenica 07 Settembre 2025 | 03:02

Taranto, morte del piccolo Lollo. La scienziata: «Predisposto geneticamente al tumore, ecco perché le emissioni l'hanno ucciso»

 
Alessandra Cannetiello

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Alessandra Cannetiello

Taranto, morte del piccolo Lollo. La scienziata: «Predisposto geneticamente al tumore»

In aula la consulente delle parti civili

Mercoledì 26 Giugno 2024, 07:32

10:51

TARANTO - Lorenzo Zaratta, il bimbo di soli 5 anni, ucciso il 30 luglio 2014 da un «astrocitoma» e divenuto simbolo della lotta all’inquinamento a Taranto, ha ereditato dai genitori la predisposizione ad ammalarsi di cancro e l’esposizione ad agenti inquinanti è stata per lui letale. È quanto sostenuto Maria Grazia Andreassi, scienziata del Cnr di Pisa e consulente delle parti civili: ascoltata ieri mattina in aula, nel processo di primo grado per la morte del piccolo Lollo, Andreassi ha spiegato al giudice Anna Lucia Zaurito che, in estrema sintesi, l’analisi effettuata sul dna dei genitori di Lorenzo ha consentito di osservare la presenza di varianti genetiche che espongono maggiormente ai tumori e che, a causa della presenza di queste mutazioni, i soggetti portatori hanno una ridotta capacità di eliminare gli agenti cancerogeni. Proprio per questa incapacità di espellere quelle sostanze, per l’accusa, le emissioni inquinanti dell’ex Ilva di Taranto sarebbero state per lui ancora più dannose...

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