TARANTO - La notizia era nell’aria già da qualche settimana, ma l’effetto doccia gelata c’è stato lo stesso. Lo stabilimento di Grottaglie della Leonardo spa, capofila della Divisione aerostrutture del Gruppo in Puglia, va verso lo stop di 4 mesi per problemi di magazzino legati all’accumulo di fusoliere. I vertici di Leonardo hanno comunicato la notizia ieri pomeriggio ai rappresentanti dei sindacati metalmeccanici. Non sono ancora chiare le modalità con cui avverrà il fermo delle attività e quanti dipendenti coinvolgerà. Tutto questo sarà oggetto, già nelle prossime settimane, di un negoziato sindacale che coinvolgerà i vertici dell’azienda e i rappresentanti dei lavoratori. Non è stato definito nemmeno se e come sarà utilizzato lo strumento della cassa integrazione, dal momento che Leonardo, tra i siti di Grottaglie, Nola e Pomigliano, conta già 230 dipendenti in trasferta. Tra le ipotesi si starebbe valutando anche quella di anticipare la fermata collettiva di agosto. Nulla di definito ancora, in attesa che parta l’interlocuzione tra azienda e sindacati.
La crisi dello stabilimento legata alla obbligatoria riduzione della produzione di fusoliere per Boeing a Grottaglie era già deflagrata. Tanto è vero che la Regione Puglia aveva cercato di correre ai ripari convocando un Tavolo per il 30 maggio. Ma l’appuntamento in agenda era poi slittato al prossimo 17 giugno. A Grottaglie, tra diretti e indotto, operano circa 1.500 lavoratori. Le Rsu di stabilimento, in un’assemblea del 16 aprile scorso avevano denunciato l’assenza dell’azienda al confronto e avevano lanciato un messaggio di allarme a tutta la comunità per accendere i fari sulla crisi che impatta su Boeing l’unica committente della Leonardo Aerostrutture.
Intanto, si sono conclusi ieri tra l’aeroporto di Grottaglie e l’ex campo dell’aviazione della Marina Militare a Manduria, i test che Leonardo ha effettuato con il suo velivolo da trasporto «C-27J» per testare un nuovo sistema antincendio. Grazie all’impiego di un modulo antincendio trasportabile la capacità di intervenire con tempestività ed efficacia potrà essere implementate in pochissimo tempo dagli operatori del «C-27J» che vorranno dotare i propri velivoli di tale capacità.
Il «C-27J» è un velivolo qualificato per effettuare decolli e atterraggi brevi su piste innevate, sabbiose e non preparate ed è in grado di svolgere missioni in territori isolati con scarsità di bacini d’acqua e/o di mare molto mosso massimizzando sia l’efficacia degli interventi in Italia, in Europa e nel Mediterraneo nelle missioni antincendio e garantendo il supporto durante le emergenze di Protezione Civile. La configurazione antincendio del velivolo targato Leonardo realizzato a Torino è una soluzione molto più flessibile rispetto a una piattaforma antincendio dedicata. Prevede l’installazione di un serbatoio rimovibile nella zona cargo del velivolo, con una capacità superiore agli 8.000 litri di acqua o 7.600 litri liquido ritardante. Si tratta di un vero e proprio kit che include un serbatoio pressurizzato, un ugello d’uscita, una porta pressurizzata e un sistema di supporto a terra. Con oltre 250.000 ore di volo all’attivo, il C-27J Spartan è stato scelto da operatori militari in 17 paesi del mondo e fin dal suo ingresso in servizio è stato impiegato nelle condizioni ambientali e operative più sfidanti, dalle Ande all’Afghanistan.
LE PAROLE DEL SINDACATO
«Diversificare la produzione ed evitare la chiusura del sito Leonardo di Grottaglie»: è quanto chiedono in un documento unitario le segreterie territoriali e gli Rsu Fim, Fiom e Uilm. Nello stabilimento di Grottaglie c'è stato un incontro tra la direzione aziendale e i sindacati: «L'azienda - fanno sapere i sindacati - ha illustrato i futuri obiettivi del nuovo piano Z60 inviato da Boeing e la situazione produttiva dello stabilimento, rappresentando le gravi difficoltà che sta attraversando Boeing che, di fatto, hanno comportato, da marzo a maggio 2024, una differenza di meno otto sezioni ritirate rispetto al piano previsto, generando uno stoccaggio totale di 46 coppie di sezioni ferme all’interno dello stabilimento».
Secondo quanto riferiscono i sindacati, la direzione aziendale «ha espressamente dichiarato la volontà di sospendere le attività produttive per quattro mesi senza, tuttavia, specificare l’arco temporale». A tal proposito Fim, Fiom e Uilm «ritengono un fatto grave la determinazione del fermo delle attività, soprattutto a fronte dei 5 ritiri al mese confermati dal piano Z60 di Boeing».
Inoltre, sempre secondo i sindacati, «allo stato attuale Leonardo SPA ha confermato, durante l’osservatorio strategico, la necessità di slittare il punto di pareggio di bilancio al 2026. Per questo motivo decide nei fatti di sospendere le attività del sito». «Sia chiaro - aggiungono - a Leonardo che lo stabilimento di Grottaglie non può essere utilizzato come leva finanziaria disinteressandosi totalmente dei riflessi negativi che avrebbe nei confronti soprattutto dei lavoratori dell’indotto».