TARANTO – Elezioni provinciali, 5 seggi al centrosinistra unito, 3 al centrodestra (2 a Fratelli d'Italia e 1 a Forza Italia) e 4 alla formazione civica che si riconosce nel sindaco di Taranto e presidente della Provincia, Rinaldo Melucci.
Questi i dati ormai definitivi sin dalla mezzanotte di ieri che, dunque, certificano come nessuna forza politica sia autosufficiente per approvare le delibere in aula. Questo è evidente anche se va ricordato che, dopo l'approvazione della riforma Delrio, il dualismo tra maggioranza e opposizione sia ormai decisamente più sfumato rispetto agli schemi tradizionali. A questo proposito, infatti, ad esempio, a differenza di quanto accade nei comuni, nei consigli provinciali non è prevista la mozione di sfiducia al presidente in carica.
Riepilogando, quindi, la lista che guadagna più voti ponderati (attribuiti in base all'indice demografico dei comuni ionici ed espressi dagli amministratori locali e non dai cittadini) è quella progressista denominata “Terra Ionica 2050”. Che conquista cinque seggi (Lucio Lonoce, Vito Parisi, Marco Natale, Maurizio Baccaro e Gregorio Pecoraro). Quattro rappresentanti, invece, sono stati eletti sotto il simbolo “Comunità ionica” (la lista espressione del sindaco di Taranto). Si tratta di: Salvatore Brisci; Adriano Tribbia; Carmen Casula e Goffredo Lo Muzio. Due consiglieri eletti, invece, per Fratelli d'Italia (Roberto Puglia e Francesco Marra) e 1 per Forza Italia (Raffaele Gentile).
Da notare che la formazione vivcina all'attuale presidente della Provincia ha ottenuto 2 voti in più (19 invece di 17) rispetto ai consiglieri che fanno parte della maggioranza al Comune di Taranto. Tradotto: un consigliere comunale tarantino di centrosinistra e uno di centrodestra hanno votato per Melucci. E questa è sicuramente una traccia da seguire anche per comprendere le prossime evoluzioni dello scenario politico locale.