TARANTO - «Mi appresto ad accogliere la richiesta del commissario Quaranta di estendere l'amministrazione straordinaria ad altre aziende del gruppo». Lo afferma il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, rispondendo a una domanda sul neonominato commissario di Acciaierie d’Italia, Giancarlo Quaranta.
«Già oggi - aggiunge - il commissario, su cui si sono espressi unanimemente e in maniera positiva tutte le organizzazioni sindacali e le organizzazioni rappresentative delle imprese e della filiera dell’indotto siderurgico, incontrerà mi auguro i sindacati e poi programmerà l’incontro con l’indotto».
«Nel frattempo - prosegue Urso - stiamo definendo gli emendamenti che saranno votati dalla commissione competente che sta esaminando il dl del governo a tutela dell’indotto e dei lavoratori. E ci stiamo occupando di come consentire il rilancio produttivo dello stabilimento, sia per quanto riguarda acquisizione materie prime necessarie che per le risorse che serviranno per essere subito efficace l'azione del commissario che oggi entra in vigore».
Si terrà lunedì 26 febbraio alle ore 11 il primo incontro tra il Commissario straordinario di Acciaierie d’Italia, Giancarlo Quaranta, e i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm all’interno dello stabilimento di Taranto. Lo fanno sapere i sindacati.
RIPARTE AFO4
È ripartito questa mattina dopo un intervento di manutenzione durato meno di 24 ore l’altoforno 4 dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto. L’impianto era stato fermato ieri da Acciaierie d’Italia «per attività di manutenzione sulla parte alta del forno, sul piano tubiere e sul campo di colata». Era così accaduto per la prima volta che lo stabilimento si trovasse con tutti gli altiforni non operativi, essendo già fermi l’afo1 da agosto 2023 e l’afo2 dal 23 gennaio scorso.
Da tempo i sindacati segnalano il progressivo spegnimento degli impianti e proprio in seguito alla loro denuncia il ministro delle imprese e made in Italy, Adolfo Urso, aveva sollecitato l’ispezione dei commissari di Ilva in As che si erano recati nello stabilimento il 2 febbraio scorso ma avevano interrotto anzitempo la visita lamentando mancanza di collaborazione da parte di Acciaierie d’Italia nella comunicazione di dati riguardanti la produzione.