TARANTO - Comune, ancora attesa per la (definitiva) risoluzione della crisi politica. Da quel che risulta alla Gazzetta, infatti, l’altro ieri sera c’è stato un contatto tra Piero Bitetti e Michele Emiliano. Il presidente del Consiglio comunale di Taranto, che già si trovava a Bari per impegni istituzionali (una riunione dell’Anci), ha atteso che in Regione arrivassero i rappresentanti di Aigi per discutere con il Governatore delle gravi problematiche che affliggono le aziende (e i dipendenti) dell’indotto ex Ilva.
Dunque, per dirla tutta, il tema del confronto tra i due non era e non è stato il presente (e il futuro) del Comune di Taranto. Ma, nonostante questo, la conversazione è poi scivolata inevitabilmente sulle vicende politiche municipali.
E allora, cosa è emerso? Cosa si sono detti l’esponente di Con e quello che di questo movimento può essere considerato, a giusta ragione, il padre nobile o, se si preferisce, l’azionista di maggioranza? Ufficialmente, non si sa nulla. C’è, anzi, un clima di grande riservatezza confermato dal fatto che il presidente del Consiglio comunale intercettato a Palazzo Latagliata, sede delle commissioni consiliari, si esibisce in un ferreo catenaccio verbale salutando il cronista con un sibillino “a presto”, scandito per tre volte.
Ora, tradurre quel “a presto” pronunciato da Bitetti è un esercizio non semplice e, dunque, conviene diffidare dalle interpretazioni. Ci sono, però, lungo l’asse Bari-Taranto, delle fondate indiscrezioni che riferiscono di un confronto sulla crisi in Comune piuttosto sereno. Che si sarebbe concluso con la necessità (da parte di Bitetti) di fare ulteriori valutazioni sull’attuale situazione politica che potrebbero terminare entro la settimana. Non resta che attendere, dunque.
Bitetti e, analogamente Stefania Fornaro ovvero i due consiglieri eletti nel movimento emilianista alle Amministrative 2022, sono finiti al centro delle polemiche per l’atteggiamento assunto in occasione della mozione di sfiducia presentate dalle opposizioni contro Melucci. Il primo (Bitetti) ha partecipato alla riunione, presiedendola (ma sapendo che non avrebbe avuto alcun esito fatale per l’Amministrazione), la seconda (Fornaro), invece, assentandosi insieme al resto della maggioranza ha contribuito a far mancare il numero legale.
La linea seguita dai due sembra essere quella di non far cadere Melucci e, al tempo stesso, di fare i pontieri per ricucire i rapporti con Emiliano. La missione, al momento, sembra difficile se non impossibile considerata la distanza siderale tra il sindaco di Taranto e il presidente della Regione Puglia.
Intanto Stefania Fornaro, per ora, non entra in giunta nonostante l’assessorato all’Ambiente le sia stato più volte proposto. Nulla da fare, bisogna (ancora) attendere. Ad attendere, sono anche gli esponenti del Pd che avevano già contattato un notaio del Borgo per far sciogliere in anticipo il Consiglio comunale. Servono 17 firme. E qui, invece, la missione è difficile ma non impossibile.
















