Sabato 06 Settembre 2025 | 11:24

Comune di Taranto: a 20 giorni dall’azzeramento per Italia Viva (forse) posti solo nei cda

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Comune di Taranto:  a 20 giorni dall’azzeramento per Italia Viva (forse) posti solo nei cda

L' obiettivo è avere la «squadra» entro lunedì. E c'è attesa per il confronto tra Melucci e il presidente Bitetti

Sabato 06 Gennaio 2024, 12:50

TARANTO - Comune, trattative ancora in corso. Quelle che ieri sera hanno impegnato il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, sono peraltro laboriose, complesse. E ancora, peraltro, la quadratura del cerchio non c’è. Manca poco, ma ancora non c’è. Non a caso, infatti, altri incontri dovrebbero tenersi questa mattina. Poi, subito dopo, ci sarà il varo dell’esecutivo.

In realtà, sul tavolo di Palazzo di Città Melucci ha una matassa piuttosto ingarbugliata che forse solo con il passare delle ore potrà essere sciolto. Gli interrogativi maggiori almeno sino alle 19 di ieri, infatti, erano (o meglio) continuavano ad essere la posizione del presidente del Consiglio comunale, Piero Bitetti (e della capogruppo di Con, Stefania Fornaro) e la linea da seguire nei rapporti con Italia viva e in particolare con Massimiliano Stellato.

Andando per gradi, sul primo punto (Bitetti) pare che non ci sia ancora un’intesa totale, ma sul punto a Palazzo di Città si registra un certo ottimismo. Del resto, anche negli ambienti di Con, il presidente della massima assise cittadina è considerato un governista. Prevale in Bitetti, ma poi la linea è la stessa di Lo Muzio e anche di Fiusco (che ieri ha ufficializzato il suo addio al movimento emilianista), la convinzione per la quale non sarebbe facilmente spiegabile al proprio elettorato un eventuale scioglimento anticipato del Consiglio comunale. E soprattutto, la genesi dell’interruzione anticipata (eventuale) dell’Amministrazione Melucci verrebbe localizzata a Bari e non a Taranto. Tesi, questa, che non invoglierebbe Bitetti a staccare la spina. Anzi, sempre all’interno di Con, l’area che a lui fa riferimento l’altro ieri ha giocato la carta delkla mediazione proponendo cinque punti programmatici da sottoporre a Melucci per tentare di ricucire lo «strappo» con Emiliano. La cinquina di argomenti riguardava diversi settori politico-amministrativi tra cui: la gestione dei rifiuti da parte di Kyma ambiente (Amiu); la linea da seguire sull’ex Ilva; individuazione di risorse finanziarie per sostenere le 3mila famiglie tarantine che hanno perso il reddito di cittadinanza, magari anche rinunciando al Sail Gp (a costo di pagare una penale); una giunta di alto profilo e, infine, la richiesta di una maggiore collegialità nelle nomine e negli incarichi.

Poi, c’è Stellato. O meglio, Italia viva anche se è inutile girarci intorno è proprio la figura del consigliere comunale e regionale a dividere un campo (quello del centrosinistra) già diviso di suo e che vede i suoi principali partiti ormai schierati all’opposizione di Melucci. Eppure, non ora ma chissà tra qualche mese si potrebbe tentare una progressiva ricucitura. Non a caso, nella giunta che sta per varare il sindaco lascerà due caselle vuote mettendole, a disposizione (se lo vorranno) di personalità vicine all’area progressista. Stellato, dunque. L’orientamento del sindaco è quello, a quanto pare, di non includere esponenti di Italia viva in giunta e non di riconoscere politicamente (verrebbe da dire pubblicamente) il ruolo dei «renziani» in maggioranza. E questo, nonostante i due consiglieri centristi abbiano votato il bilancio. I rapporti tra i due restano buoni, ma Melucci sa bene che deve escludere Iv. Magari dandole però qualche cda. Forse.

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