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Taranto, sequestrati 85mila prodotti contraffatti e pericolosi per la salute pubblica

 
Redazione online

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Taranto, sequestrati 85mila prodotti contraffatti e pericolosi per la salute pubblica

Controlli in aziende e centri commerciali anche in provincia, su casalinghi, materiale di cancelleria, ferramenta, profumi, giocattoli e bigiotteria

Mercoledì 20 Dicembre 2023, 09:25

TARANTO - Nel pieno del clima di festa per il Natale, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Taranto hanno intensificato i controlli in alcune aziende ed esercizi commerciali di Taranto, Palagiano, Crispiano, Maruggio e San Marzano di San Giuseppe, mirati al contrasto dell’illecita commercializzazione di prodotti contraffatti e potenzialmente dannosi per la salute pubblica.

Gli interventi, eseguiti dai Finanzieri del Gruppo di Taranto e delle Compagnie di Martina Franca e Manduria, hanno permesso di individuare e sottoporre a sequestro oltre 85.000 prodotti di vario genere, tra i quali casalinghi, materiale di cancelleria, ferramenta, profumi, giocattoli e bigiotteria, privi delle informazioni previste dal “Codice del Consumo”. Tale provvedimento normativo stabilisce, infatti, che i prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul territorio nazionale, debbano riportare le indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze in grado di causare potenziale danno al consumatore, nonché ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione.

Tra i prodotti sottoposti a sequestro figurano inoltre circa 3.000 articoli in plastica (piatti e posate) sulle cui confezioni era indebitamente impresso il logo “MOCA” (materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti) pur in assenza del pertinente “certificato di conformità” prescritto per legge.

All’esito degli interventi i Finanzieri tarantini hanno proceduto a segnalare alle competenti Autorità i titolari di 6 delle rivendite interessate dai controlli. Le indagini della Guardia di Finanza proseguono e sono ora finalizzate alla disarticolazione della catena logistica, organizzativa e strutturale della filiera, nonché al recupero dei ricavi derivanti dalle condotte illecite accertate.

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