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Furbetti del cartellino all’Amat di Taranto: chieste tre condanne

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Amat, indagati 44 assenteistiTimbravano senza lavorare

La Procura li accusa di truffa per l’allontanamento dal lavoro. Gli investigatori li hanno visti al bar e anche su una panchina del lungomare

Martedì 28 Novembre 2023, 12:44

12:45

TARANTO - Sono tre le condanne chieste dalla procura di Taranto per altrettanti dipendenti di Amat-Kyma Mobilità accusati di truffa per aver abbandonato il posto di lavoro durante l'orario di servizio per occuparsi di faccende private. Nei guai sono finiti alcuni coordinatori della sosta, cioè le figure che hanno il compito di controllare gli ausiliari del traffico durante la verifica dei pagamenti delle tariffe per il parcheggio: la procura ha chiesto pene comprese tra un minimo di 1 anno e un massimo di due anni.

Nel capo di imputazione per uno di loro si legge che nel mese di settembre 2017, in diverse occasioni, allontanandosi dalla zona assegnata, durante l'orario di lavoro dopo aver timbrato il cartellino, avrebbe svolto attività personali per recarsi nell'attività commerciale gestita da un familiare.

Anche per gli altri due, invece, la procura ha sostenuto che a luglio 2017, «nonostante a seguito di timbratura del cartellino risultassero regolarmente in servizio», avrebbero svolto attività personali nella loro abitazione per pi recarsi in libreria e in altre parti del centro città. E ancora insieme si sarebbero recati agli uffici postali, in un bar, in un negozio di latticini e persino «su una panchina sita sul lungomare nei pressi della Banca D'Italia».

Nell'udienza di ieri mattina, gli avvocati difensori Adriano Minetola e e Giovanni Fiorino, hanno contestato l'esito dell'indagine spiegando che nel corso del processo sono emerse diverse contraddizioni e gli investigatori non hanno saputo rispondere precisamente sui vari allontanamenti. Nella prossima udienza toccherà all'avvocato Slavatore Maggio prendere la parola e infine il giudice Elio Cicinelli si ritirerà in camera di consiglio per emettere il verdetto.

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