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Giochi del Mediterraneo, confronto sul centro nautico: Ferrarese chiama l’Anac

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

 Giochi del Mediterraneo, confronto sul centro nautico: Ferrarese chiama l’Anac

Il commissario governativo chiederà di poter assegnare le gare senza bando ma solo facendo ricorso alla «procedura negoziata»

Mercoledì 22 Novembre 2023, 13:19

«Se dipendesse da me, la firmerei anche stasera». L’ha detto l’altro ieri pomeriggio, davanti ai microfoni di radio e tivvù locali, Massimo Ferrarese nella sua (nuova) veste di presidente del Comitato organizzatore locale dei Giochi del Mediterraneo «Taranto 2026». Già, ma a cosa e a chi si riferiva il commissario governativo? All’Anac, acronimo che sta per Autorità nazionale anti corruzione. Nei prossimi giorni, forse già domani, Ferrarese dovrebbe recarsi nella Capitale per sondare la disponibilità dell’authority governativa per definire prima e sottoscrivere poi un protocollo che sostanzialmente lo autorizzi ad andare in deroga all’attuale Codice degli appalti. Che, peraltro, è stato già modificato nei mesi scorsi allargando le maglie disegnati con il precedente testo varato nel 2016. Ma, evidentemente, queste modifiche non bastano. Non sono sufficienti. Serve far presto. L’attuale Codice, infatti, consente di non indire il bando di gara per appalti di importo inferiore ai 5,3 milioni di euro. Che è già una soglia notevole.

Ferrarese, però, vorrebbe alzare l’asticella consapevole di dover recuperare «quattro anni e mezzo di ritardi», come ha sottolineato lui stesso davanti ai microfoni che si ponevano distesi per raccogliere le sue parole. E, dunque, vorrebbe assegnare gli appalti facendo ricorso solo alla cosiddetta procedura negoziata anche per opere che sfondano il muro dei 5,3 milioni. E, quindi, vorrebbe limitarsi ad invitare a presentare le offerte ad un massimo di dieci operatori economici senza dover attendere i tempi e le procedure di un bando di gara comunitario. Del resto, così facendo si risparmierebbero almeno 5 - 6 mesi di tempo. «Lo spiraglio affinché si possa andare in deroga, in realtà, c’è ma confido nel Governo per accelerare questa vicenda. Altrimenti, è inutile non dire le cose come stanno». E qui, su questo punto, Ferrarese usa il linguaggio della chiarezza e senza fronzoli afferma: «Ci sono alcune opere che sono a rischio, che è difficile realizzare visto il ritardo accumulato. Per questo, serve assolutamente una deroga al Codice degli appalti». Intanto, a proposito di progetti e appalti, ieri sera, c’è stato un confronto tra il commissario-presidente Ferrarese, il sindaco Melucci e i vertici di Autorità portuale e Marina Militare.

Al centro della discussione, il Centro nautico da realizzare nelle aree della Stazione Torpediniere che, nella scorsa estate, ha visto ridurre l’importo dei lavori dagli iniziali 20 a 14 milioni di euro. Al momento, a disposizione, c’è lo studio di fattibilità tecnica ed economica. Che, al momento, giace in Conferenza di servizi in attesa di ottenere tutti i pareri. Stessa sorte per lo Stadio del nuoto ovvero per le due piscine olimpioniche. Eppure, secondo un precedente cronoprogramma, le due Conferenze (di servizi) avrebbero duto concludersi entro la fine dello scorso ottobre.

Intanto, facendo un passo indietro alla riunione dell’altro ieri del Comitato organizzatore, va evidenziato che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, nel corso delle votazioni, si è astenuto sull’elezione del presidente e del suo «vice» e ha votato contro l’invio del masterplan ad Atene. Il motivo? Ufficialmente, in considerazione del fatto che non sia stato ancora nominato il direttore generale. Che avverrà nel corso del prossimo Consiglio direttivo. Intanto, Pelillo la vede così: «Grazie ai Giochi, lasceremo un’importante eredità e opere infrastrutturali al territorio».

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