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Taranto, Giochi del 2026, da ieri c’è un nuovo Comitato e aumenta il peso del Governo

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, Giochi del 2026, da ieri c’è un nuovo Comitato e aumenta il peso del Governo

Sindaco Melucci: «Servono poteri speciali per il commissario Ferrarese». Ecco la composizione di tutti gli organismi

Venerdì 10 Novembre 2023, 12:36

16:05

TARANTO - Giochi del Mediterraneo 2026, nasce il Comitato organizzatore locale. Quello nuovo, tanto per capirsi. E, così come si riporta in questa stessa pagina, nasce sotto il segno del Governo. Che conquista la maggioranza dei nuovi organismi.

Nel pomeriggio, poche ore prima dell’appuntamento da un notaio nel centro di Roma, il sindaco Melucci ha inviato una nota stampa. Che, oltre a ribadire il clima decisamente più sereno e dialogante rispetto al passato, spinge sulla necessità che il Governo conceda al commissario Ferrarese poteri speciali ovvero, tradotto, la possibilità di assegnare lavori pubblici andando in deroga al Codice degli appalti. Il riferimento, sembra chiaro, è alla procedura negoziata o ristretta che dir si voglia che consentirebbe di aggiudicare opere pubbliche, per un importo superiore ai 5,3 milioni, senza alcun bando pubblico, ma invitando almeno 10 operatori economici.

Ora, varato il nuovo Comitato organizzatore locale, la procedura prevede contestualmente lo scioglimento del comitato esistente e la riformulazione della sua governance, con il trasferimento di tutte le obbligazioni, i negozi e i rapporti di lavoro in capo al costituendo contenitore.

«Ritengo che ormai abbia poca utilità guardare agli accadimenti del passato e alle motivazioni che hanno comportato ritardi e criticità nella gestione del masterplan di Taranto 2026 - dichiara il primo cittadino - è di tutta evidenza che adesso bisogna ripartire di gran lena, in unità e rispetto tra le parti istituzionali, nell'esclusivo interesse di Taranto, del mondo sportivo e della reputazione dell'intero Paese. D'altronde, è quanto sta accadendo, come noto, anche per Milano-Cortina 2026, dove al pari non siamo dinnanzi a situazioni organizzative agevoli per il contesto attuale nazionale ed internazionale».

E ancora, Melucci assicura: «Desidero confermare che tutto il lavoro riferibile ai progetti degli impianti che ospiteranno le discipline del calendario ufficiale e la provvista finanziaria risultano ormai abbastanza definiti. Per questo, ne sono grato al Governo, al commissario straordinario e alla Regione Puglia. Nonostante gli sforzi sinceri di tutti, mi rammarica che gli equilibri complessivi siano ancora mancanti di qualcosa, ma nei prossimi giorni auspico - si riporta dalla nota - che ci sia spazio per approfondire aspetti di dettaglio nella composizione interna del nuovo comitato organizzatore. Auspico anche toni costruttivi da parte di ciascuno, perché ora serve restare concentrati nell'interlocuzione nei riguardi del comitato internazionale, al quale presto indirizzeremo nostre opportune note di aggiornamento. Approfitto per richiedere formalmente al Governo di prendere in seria considerazione la concessione di poteri speciali al commissario. La ritengo - conclude il sindaco - una via obbligata a due anni e mezzo dalla cerimonia d'apertura. È un nuovo inizio, non sono contemplabili altri scenari che il successo dell'edizione italiana».

LA COMPOSIZIONE DI TUTTI GLI ORGANISMI

Cresce, e di molto pure, il peso specifico del Governo Meloni all’interno degli organismi dei Giochi del Mediterraneo «Taranto 2026». Da quel che risulta alla «Gazzetta», infatti, in uno studio notarile di Roma, è stato stabilito che i membri fondatori siano il Comune di Taranto e il Coni (non più la Regione Puglia quindi) mentre i membri di diritto sono la presidenza del Consiglio dei ministri, la Regione e la Provincia di Taranto.
Inoltre, dell’Assemblea d’indirizzo del Comitato faranno parte: il ministro dello Sport (Andrea Abodi); il ministro degli Affari europei, Pnrr e Sud (Raffaele Fitto); il presidente del Coni (Giovanni Malagò); il presidente della Regione (Michele Emiliano); il sindaco del Comune di Taranto (Rinaldo Melucci) e cinque personalità di comprovata esperienza nel mondo dello sport (di queste, tre dovrebbero essere in quota al ministro Abodi e 2 a Fitto).
Infine, tra questi organismi, il ruolo più importante spetta al Consiglio direttivo. Che, per capirsi, è quello che nomina il direttore generale (figura centrale per l’organizzazione dei Giochi). Saranno sette i componenti. In particolare: 1 rappresentante sarà indicato dal ministro Fitto; 2 da Abodi; ci sarà il commissario governativo Ferrarese; 1 esponente della Regione; 1 del Comune e 1 del Coni. Tirando una riga, il tandem Governo-Coni avrà 5 componenti su 7. Strapotere dettato dai 275 milioni di euro messi complessivamente sul tavolo.

Sottoscritto oggi l’Atto costitutivo e Statuto del nuovo Comitato Organizzatore XX edizione dei Giochi del Mediterraneo «Taranto 2026» da parte dei membri fondatori, il CONI e la Città di Taranto. Lo si legge in una nota.
Il governo ha ribadito il proprio impegno per garantire il successo dei Giochi di Taranto 2026, prima con l’ulteriore stanziamento di risorse finanziarie contenuto nel disegno di legge di bilancio ed oggi promuovendo il rafforzamento degli assetti organizzativi attraverso la costituzione del nuovo Comitato Organizzatore. "Il Governo crede nei Giochi di Taranto 2026», hanno dichiarato i ministri Fitto e Abodi, «e dopo aver stanziato nuove risorse ha promosso i nuovi assetti organizzativi formalizzati oggi, che consentono di superare tutti gli ostacoli che, nei mesi scorsi, sembravano compromettere la tempestiva organizzazione di un evento fondamentale per Taranto e il Mezzogiorno."
«La nuova governance», hanno concluso i Ministri Fitto e Abodi, «include tutti i soggetti istituzionali coinvolti nell’organizzazione dei Giochi e riflette le diverse responsabilità connesse ai rispettivi impegni finanziari, con un ruolo centrale del governo e l’obiettivo di procedere in tempi celeri alla realizzazione di tutte le opere necessarie all’organizzazione di un evento sportivo di rilievo internazionale che evidenzia il ruolo dell’Italia per la stabilità del Mediterraneo».

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