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Taranto, la prima di Comandante con il regista De Angelis: «È una storia di umanità». Il messaggio di Favino alla città: «Mi manchi»

Taranto, la prima di Comandante con il regista De Angelis: «È una storia di umanità». Il messaggio di Favino alla città: «Mi manchi»

 
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Taranto, la prima di Comandante con il regista De Angelis: «È una storia di umanità»

Il regista è nel capoluogo ionico per il tour promozionale della pellicola

Mercoledì 01 Novembre 2023, 19:46

20:28

TARANTO - «È esistita Norimberga perché quello che è accaduto con l’Olocausto non accadesse mai più, mentre fa molto male assistere a una recrudescenza dei conflitti che vedono sistematicamente crimini di guerra e crimini contro l'umanità sia da una parte che dall’altra». Così Edoardo De Angelis, regista del film 'Comandantè, oggi a Taranto nell’ambito del tour promozionale della pellicola girata lo scorso anno tra il capoluogo ionico, il Belgio e i Cinecittà Studios di Roma, che ripercorre sul grande schermo la storia di Salvatore Todaro, interpretato da Pierfrancesco Favino, alla guida del sommergibile Comandante Cappellini durante la seconda guerra mondiale. Todaro fu protagonista della vicenda del Kabalo, un piroscafo mercantile belga affondato dal Comandante Cappellini nella notte del 16 ottobre del 1940 al largo dell’isola di Madera, nell’Oceano Atlantico, in cui il Comandante, contro il parere dei superiori, mise in salvo i 26 naufraghi della nave belga.

Il regista De Angelis, l’attore Massimiliano Rossi, il produttore Pierpaolo Verga e il presidente della Bcc San Marzano Emanuele di Palma (partner della produzione) hanno salutato il pubblico prima della proiezione del film al multisala Casablanca di San Giorgio Jonico e in serata saranno al cinema Savoia CityPlex di Taranto.

«Adesso - ha aggiunto De Angelis - è ancora più importante ricordarsi del comandante Todaro, quest’uomo comune che nel bel mezzo dell’abominio della guerra, dopo aver affondato la nave nemica ha deciso, stabilito, di tirare su i naufraghi e ha chiesto ai suoi nemici di fermare il fuoco per consentire di portargli in salvo e i suoi nemici non hanno sparato».
Le riprese del film sono durate otto settimane. All’interno dell’Arsenale e di altri siti della Marina Militare di Taranto è stato ricreato in ogni dettaglio e a grandezza naturale il sommergibile Cappellini, lungo 73 metri per 70 tonnellate di acciaio, oltre al coinvolgimento di più di 100 professionisti fra ingegneri, costruttori e artigiani.

IL VIDEO MESSAGGIO DI FAVINO

«Ciao Taranto, uno mi manchi e due mi dispiace non essere fisicamente lì. Vi chiedo scusa ma tornerò per una serie di motivi. Ringrazio Taranto di cuore per averci ospitato, per avermi personalmente ospitato con grande calore, cura e attenzione. Ringrazio tutte le realtà tarantine che ci hanno aiutato a fare questo film. Spero di vedervi tutti molto presto e spero soprattutto che siate orgogliosi del film che avete fatto da voi». Lo ha detto Pierfrancesco Favino in un videomessaggio inviato per la presentazione al multisala Casablanca di San Giorgio Jonico (Taranto) del film 'Comandante'. Presenti in sala il regista Edoardo De Angelis e l'attore Massimiliano Rossi. Girato l’anno scorso per otto settimane quasi esclusivamente all’interno della Marina Militare di Taranto, il film è prodotto da Indigo Film e O'Groove con Rai Cinema, Tramp LTD, V-Groove, Wise Pictures, in associazione con Beside Productions (distribuzione), con il sostegno di Apulia Film Commission e Regione Puglia.

La pellicola è ambientata nel periodo della seconda guerra mondiale quando, il temerario capitano di corvetta della Regia Marina Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini affondò il piroscafo mercantile belga Kabalo, ma decise di salvare i 26 naufraghi belgi. Per far ciò dovette navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei suoi uomini. In quei tre giorni, il sottomarino si trasformerà in un luogo di incontro tra sconosciuti, anche molto diversi tra loro, ma più simili di quanto non pensassero. «Perché ci avete salvato?» chiede il comandante del piroscafo affondato. «Perché siamo italiani» risponde il comandante Todaro interpretato da Favino.

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