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Da Taranto a Roma, l'esordio alla regia di Nicola Conversa, applausi alla Festa del Cinema

 
Maristella Massari

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Maristella Massari

Da Taranto a Roma, l'esordio alla regia di Nicola Conversa, applausi alla Festa del Cinema

Regista e autore, classe 1989, nasce a Canosa di Puglia, ma cresce e studia a Taranto. Il suo primo cortometraggio, «Mezzanotte Zero Zero», conquista la cinquina finalista dei David di Donatello 2018. A 28 anni, con «School Hacks», diventa tra i più giovani registi italiani a dirigere una serie tv internazionale

Giovedì 26 Ottobre 2023, 11:51

Cinque interminabili minuti di applausi per «Un oggi alla volta», primo film del pugliese Nicola Conversa nel ruolo di regista e sceneggiatore. La pellicola è stata presentata il 21 ottobre scorso ad «Alice Nella Città», costola della Festa del Cinema di Roma, nella sezione proiezioni speciali. Il film è prodotto da One More  Pictures in  collaborazione con Rai Cinema e distribuito da Vision. Segna l’esordio in un lungometraggio di Tommaso Cassissa, content creator da 4 milioni di follower. Nel cast anche Francesco Centorame, Marilù Pipitone, Ginevra Francesconi, Katia Follesa, Ginevra Francesconi, Edoardo Pagliai. Con Federica Pagliaroli e la partecipazione di Cesare Bocci ed Elisabetta De Palo. Racconta la storia di Marco, diciannovenne in odore di maturità, di sua madre che vive con lo smartphone in mano e con un fratello che sogna di fare il cantante indie e di Aria, diplomata l’anno precedente, che ha tatuato sul braccio la frase «un oggi alla volta». Marco e Aria si conoscono e si innamorano per u numero di telefono sbagliato. Un teen love drama divertente e appassionante, che racconta l’esperienza dell’amore tra i due protagonisti.

Conversa, regista e autore, classe 1989, nasce a Canosa di Puglia, ma cresce e studia a Taranto. Il suo primo cortometraggio, «Mezzanotte Zero Zero», conquista la cinquina finalista dei David di Donatello 2018. A 28 anni, con «School Hacks», diventa tra i più giovani registi italiani a dirigere una serie tv internazionale.

Questo nuovo esordio raccoglie consensi importanti. Se lo aspettava?

«Sto realizzano piano piano quello che è accaduto. La proiezione ad “Alice nella Città” è andata oltre ogni più rosea aspettativa. Neanche se la scrivevo questa scena veniva così bene: in sala c’erano più di 700 persone che hanno pianto, hanno riso e alla fine non smettevano di battere le mani. Io ho avuto come un blackout. È stata talmente forte l’emozione che non mi ricordo niente. Le posso solo dire che non ho mai avuto così tanta paura come in questi giorni. Mi ero reso conto di aver scritto un buon film, sul set mi ero reso conto di aver girato un bel film, al montaggio ero consapevole che avevo tra le mani un qualcosa di importante. Ma poi questa cosa la devi lasciare andare, perché il gusto non è il tuo. Devi affidare ad altri cuori, ad altri pensieri, ad altri umori la tua creatura. E così ho fatto».

Sul set la troupe le diceva che c’era della magia...

«Si, anche tra noi con tutto il cast si è creata una bellissima magia e secondo me sullo schermo questa cosa traspare. Come traspare l’amore e il fatto che ci siamo divertiti a lavorare insieme».

La sceneggiatura è originale?

«Sì, è un progetto abbastanza ambizioso perché è una storia scritta da da due esordienti, io e Giulia Uda, e con un protagonista che viene da Internet. Tommaso Cassissa ha un talento naturale per il grande schermo, è veramente un fuoriclasse. Devo ringraziare tutti e soprattutto le maestranze e i tecnici. Mi hanno accolto e guidato. Senza di loro non sarebbe stato possibile realizzare tutto questo».

Lei viene dalla provincia e oggi si trova proiettato in questa realtà gigantesca. Cosa ha conservato del mondo in cui è cresciuto?

«Mi porto dietro la mia idea di cinema che difendo sempre. La mia comicità, quel senso dell’ironia viene da Taranto. Io sono cresciuto lì ne amo quella città. Mi è dispiaciuto da morire non poter girare a Taranto il film. Quella malinconia di certi tramonti sul mare, il senso dell’amicizia, i legami. Io ho gli stessi amici da quando ho 13 anni, frequento le stesse persone, gli stessi posti. Per me la provincia è tutto. Sono figlio di quella terra e me la porto sempre dentro. Vi svelo un segreto. Il personaggio di Andrea, il protagonista, è scritto pensando ad un mio amico. Fu lui, tanti anni fa, a sbagliare a segnare il numero di una ragazza e a conoscerne un’altra chiamando al numero sbagliato. Queste cose accadevano quando ancora non c'era Instagram».

Come vede la Puglia oggi rispetto all’industria cinematografica?

«C’è una Film Commission che funziona, ci sono tantissime serie in prima serata ambientate in Puglia, è una terra cinematograficamente viva perché è bella da inquadrare. E poi è stretta e lunga, nel senso che c’è tanto da raccontare con la macchina da presa».

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