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Taranto, l'impresa del parcheggio tra strisce gialle e dehors

 
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Taranto, l'impresa del parcheggio tra strisce gialle e dehors

Sull’Albo del Comune decine di ordini di rimozione dei gazebo; nel Borgo diverse strutture sono abusive, ma non si rimuovono

Lunedì 16 Ottobre 2023, 14:01

15:27

TARANTO - Dehors abusivi, cassonetti, strisce gialle, isole pedonali a tempo e divieti di sosta che spuntano improvvisamente. Parcheggiare nel borgo di Taranto diventa sempre più più difficile. E se le aree della banchina Torpediniere offrono un po’ di respiro a chi sceglie il centro per fare shopping, andare a cena fuori o semplicemente passeggiare, per i residenti piazzare l’auto regolarmente tra le strisce blu è diventata una vera e propria impresa.

Gli stalli, infatti, sono pochi e una parte significativa è occupata dai dehors dei numerosi esercizi commerciali: spazi che certo rendono colorato e vivo il cuore della città, almeno quando sono a norma. A spulciare l’albo pretorio del Comune di Taranto sono infatti decine le ordinanze dirigenziali che dispongono la rimozione di strutture abusive. Come quella di «Toyo», uno dei riferimento per chi ama il sushi: ad agosto scorso il Comune ha intimato di rimuovere la struttura in legno che ospita gli avventori, ma ieri la struttura era ancora lì perché ai titolari delle imprese viene concesso infatti un tempo di 60 giorni per presentare ricorso al Tar e 120 giorni per farlo dinanzi al Presidente della Repubblica. Come detto nelle strutture finite nel mirino dell’Ente sono numerose, ma per ora nessuna rimozione. Le strutture abusive quindi restano, i parcheggi no. E a complicare la situazione si aggiungono anche i cassonetti di Kyma Ambiente che in diversi punti del borgo non sono sistemati su aree gialle, ma negli stalli destinati alle auto. Nel reticolato di vie del borgo ionico, inoltre, oltre alla storiche vie pedonali, via D’Aquino e via Di Palma, da anni sono chiuse al traffico anche l’ultimo tratto di via Mignona e via Berardi: di recente si sono aggiunte anche la nuova isola pedonale di via D’aquino, nel tratto compreso tra Corso Due Mari e via Margherita e piazza Giovanni XXIII, più nota come piazza Carmine. Nei mesi estivi, invece, anche il tratto di Corso Due Mari, compreso tra la fine di via Pitagora e corso Umberto I è stato interdetto al traffico e al parcheggio: da luglio a settembre circa 20 posti auto sono stati cancellati nelle ore serali e notturne. Ed è proprio alla fine del periodo estivo che è avvenuta una strana magia: dal 1 ottobre, infatti, quei parcheggi sono tornati a disposizione di residenti e automobilisti, ma a pochi metri di stanza ne sono scomparsi almeno il triplo, forse il quadro. Sulla rampa Leonardo da Vinci che conduce alla banchina Torpediniere, infatti, su uno dei due lati è stata vietata la sosta e la fermata tra 17.30 e le 24 nei giorni feriali e addirittura dalle 9 alle 24 nei giorni festivi. Perché? La Marina aveva infatti aperto le porte per venire in contro alle richieste del Comune, pressato dai commercianti, e concesso l’area interna alla banchina tra luglio e metà ottobre: proprio oggi, quindi, bisognerà capire se la situazione, che aiuta chi arriva in centro e penalizza chi ci vive, andrà avanti o meno.

E infine, nella giungla del parcheggio in centro, ci sono le strisce gialle: non quelle riservate ai diversamente abili, ma quelle destinate alle forze armate, alle forze dell’ordine, alle ricariche di auto elettriche. Posti riservati che ora appaiono un privilegio di pochi e uno sfregio a tanti altri che continuano a cercare un posto.

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