Lunedì 06 Ottobre 2025 | 05:36

Taranto, a un passo dall'accordo per lo «Iacovone» del futuro

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, a un passo dall'accordo per lo «Iacovone» del futuro

Verrà demolito solo l’anello inferiore e ristrutturato tutto il resto. Melucci: «Siamo purtroppo ancora a metà del budget previsto e i tempi stringono, ma ormai la macchina è partita ed è un fatto positivo per la città»

Mercoledì 04 Ottobre 2023, 10:11

TARANTO - Da ieri sera, c’è una terza ipotesi (concreta) per lo «Iacovone». Al termine di una riunione protrattasi per oltre tre ore nella sede della Camera di commercio, il commissario governativo per i Giochi del Mediterraneo 2026, Massimo Ferrarese e il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, hanno costruito un’intesa. Che, in estrema sintesi, porterà (a lavori conclusi) a realizzare un impianto sportivo per un importo di 28 milioni di euro. Dieci in più rispetto a quanto previsto nel masterplan originario e tre in più rispetto a quanto aveva ipotizzato lo stesso Melucci nel rilanciare, di recente, la sua idea di stadio completamente nuovo. E, invece, è prevalsa una soluzione, per dir così, ibrida: verrà demolito non tutto lo stadio, ma solo gli anelli inferiori. Che verranno abbattuti in tutti e quattro i settori (curva nord, gradinata, curva sud e tribuna).

Per quel che riguarda, invece, le altre parti della struttura si procederà con una ristrutturazione radicale. In particolare, i settori che si trovano nel secondo anello non verranno demoliti ma ristrutturati e questo in considerazione del fatto che le fondazioni e le parti in acciaio sarebbero ancora in buone condizioni. Inoltre, verrebbe fisicamente unita la gradinata con la curva sud, ma solo nella parte superiore (quella inferiore, infatti, verrebbe lasciata disgiunta per consentire l’accesso dei mezzi impegnati nell’organizzazione di eventuali concerti).

E ancora, la struttura verrà totalmente coperta e verrà rifatta anche la parte esterna che circonda l’impianto del rione Salinella. Ma non solo. Naturalmente, si prevede di rifare completamente tutta la parte impiantistica (elettrica, idrica, fognante, videosorveglianza) oltre agli spogliatoi delle squadre di calcio. Si profila, quindi, un modello all«’inglese» con il pubblico a ridosso del terreno di gioco ancor di più di quanto non lo sia già adesso.

Sin qui, in sintesi, i punti salienti dell’accordo definito ieri sera e che segna una rnnovata collaborazione tra Melucci e Ferrarese. Bene, ma con quali risorse finanziarie si farà tutto questo? E chi elaborerà i progetti? Per quel che riguarda il primo punto, nel corso della riunione, il commissario governativo ha assicurato che i fondi ci sono anche grazie alla probabile eliminazione dal programma originario (stilato nel 2019 e aggiornato nel novembre 2022) della cosiddetta palestra di quartiere del rione Paolo VI. Impianto sacrificabile sull’altare dei Giochi anche in considerazione del fatto che al quartiere Salinella, invece, sorgerà al posto del PalaRicciardi un Centro sportivo polivalente. Ma non solo. È possibile aumentare la dotazione finanziaria prevista per lo «Iacovone» grazie alla riduzione di 6 milioni di euro del budget indicato per il Centro nautico da realizzare nell’ex Stazione Torpediniere.

Per quel che concerne, infine, la progettazione dello stadio del futuro, nelle prossime ore, si deciderà se sarà la struttura commissariale ad indire un bando di gara per affidare a dei professionisti la progettazione definitiva ed esecutiva o se, invece, lo farà il Comune di Taranto a cui per accelerare potrebbero essere provvisoriamente trasferiti i poteri del commissario. Di certo, questa fase deve essere assolutamente conclusa entro e non oltre la fine di novembre in modo che, tra marzo e aprile 2024, possa essere poi pubblicata la gara per assegnare l’appalto dei lavori di demolizione (parziale) e di ristrutturazione (radicale).

Infine, un’ultima cosa: non è assolutamente da escludere che per accelerare, si proceda ad un bando solo per la demolizione dell’anello inferiore. Che comunque non inizierebbe prima di maggio - giugno. Il campionato in corso del Taranto Fc, non corre rischi.

LA NOTA DEL SINDACO: «SIAMO ANCORA A META' DEL BUDGET PREVISTO E I TEMPI STRINGONO, MA ORMAI LA MACCHINA È PARTITA, UN FATTO POSITIVO PER LA CITTA'»
Nel corso dell'incontro con il commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari allo svolgimento dei XX Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, la delegazione del Comune di Taranto, guidata dal sindaco Rinaldo Melucci, ha definito la lista degli impianti riferibili alla città titolare dell'evento e cristallizzato la relativa provvista finanziaria, che nell'attesa di risorse auspicabilmente più adeguate all'importante manifestazione internazionale, entrerà nella revisione del masterplan esistente che Massimo Ferrarese offrirà all'esecutivo nazionale, prevedibilmente nella prossima settimana.
«Sul plafond a oggi autorizzato di 150 milioni di euro - fa sapere il sindaco Melucci - alla città di Taranto verranno destinati almeno 87 milioni di euro, dei quali al momento è previsto che il soggetto attuatore resti lo stesso Comune di Taranto. C’è dunque soddisfazione, sebbene desti ancora una certa preoccupazione e resti da chiarire come il Governo intenda far fronte rapidamente ai maggiori costi dei materiali intervenuti negli ultimi mesi e a determinate fondamentali infrastrutture di contesto, incluso il Villaggio Mediterraneo, come pure a tutta la spesa corrente per l'organizzazione da qui al 2026. Nel particolare, gli interventi confermati a Taranto oggi dal commissario risultano i seguenti:
a) nuovo stadio Iacovone per 28 milioni di euro;
b) centro nautico ex Stazione Torpediniere per circa 15 milioni di euro;
c) centro polivalente indoor Ricciardi per 12 milioni di euro;
d) riqualificazione PalaMazzola per 4 milioni di euro;
e) completamento stadio di atletica Valente per 3 milioni di euro;
f) riconfigurazione dei campi sportivi Paradiso per 4 milioni di euro;
g) allestimenti playground di Villa Peripato per 1 milione di euro;
h) stadio del nuoto di Torre d'Ayala per un importo in fase di revisione, che al momento parte dalla disponibilità residua di circa 20 milioni di euro.
Dobbiamo correre, confidiamo nei poteri del commissario, che adesso ha tutti gli elementi, almeno in relazione agli impianti sportivi del capoluogo ionico, per procedere alle rimesse finanziarie e alle singole gare. Gli abbiamo suggerito un'ulteriore sessione tecnica prima della ristesura da parte dei suoi uffici del masterplan, perché il fabbisogno delle opere, per quanto comunicatoci sin qui dal Comitato internazionale, andrebbe contemperato con lo svolgimento di quasi 30 discipline sportive in meno di 15 giorni, e preferibilmente nell'arco di 45 km dalla città ospitante. È un esercizio complesso, che riguarda anche accoglienza e trasporti, temi essenziali purtroppo ancora fuori dall'agenda e dalle possibilità del commissario, che intendiamo sostenere in questo senso. Al Governo chiediamo di provvedere presto alle ulteriori risorse necessarie, che potrebbero rinvenirsi tra misure FSC e CIS Taranto, come anche invochiamo urgente chiarezza sulle sorti del Comitato Mediterraneo, che tra le altre questioni, deve occuparsi della sicurezza, della formazione dei volontari, delle cerimonie ufficiali e del marketing dell'evento, solo per citare alcuni esempi assai importanti. 
Circa lo stadio Iacovone siamo arrivati a una buona sintesi tecnico-economica tra il lavoro progettuale svolto dal Comune di Taranto e le esigenze espresse dal commissario, soprattutto in relazione alla dotazione finanziaria disponibile e al cronoprogramma di esecuzione dei lavori. Regolare pianta all'inglese, copertura integrale e fino a 23 mila posti a sedere, dovrebbe risultare una soluzione che lascia tutti contenti. Ora confidiamo che le proposte operative guardino con attenzione a una sostenibile eredità nel modello di gestione futura del principale impianto comunale. Mentre, per lo stadio del nuoto a Torre d'Ayala occorrerà adeguare il quadro economico, ma non è certo in discussione che Taranto avrà la sua piscina da 50 m, con un significativo impatto rigenerativo sull'ambiente urbano. E infine, siamo particolarmente felici che il Commissario abbia accolto il nostro progetto per il primo impianto di atletica indoor polivalente del sud Italia al quartiere Salinella, che resterà intitolato Ricciardi. Ritengo, insomma, di poter affermare che la macchina si è finalmente messa in moto, ma adesso non c'è più margine di errore, soprattutto da parte del Governo che deve chiudere la partita dei fondi, con un occhio di equità, rispetto a quanto sta facendo per Milano-Cortina 2026».
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