TARANTO - I sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti di Taranto hanno proclamato lo sciopero dei lavoratori portuali in tutta l’area del porto di 24 ore per la giornata di domani a seguito dell’incidente avvenuto ieri pomeriggio costato la vita ad Antonio Bellanova, un operaio di 31 anni schiacciato da una ecoballa mentre lavorava nella stiva di una nave nell’area del quarto sporgente. «All’interno dell’area portuale - osservano le organizzazioni sindacali - occorre rispettare le regole sulla sicurezza del lavoro, che ci riserviamo di approfondire nella loro effettiva applicazione, relativamente al rispetto del contratto delle attività portuali secondo quanto sancito dalle normative vigenti. In sede giudiziale dovranno essere accertate le responsabilità oggettive».
I sindacati hanno chiesto e ottenuto un incontro con il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio Sergio Prete che si terrà domani a mezzogiorno nella sede dell’ente. «Le condoglianze alla famiglia, la nostra solidarietà - concludono - sarà sicuramente insufficiente rispetto all’inconsolabile dolore della famiglia Bellanova».
«Desidero far giungere la mia vicinanza ai famigliari di Antonio Bellanova, giovane vittima del lavoro nell’area portuale di Taranto. Sono i primi giorni del mio ministero episcopale tarantino e una delle più dolorose questioni legate a questo territorio, ma purtroppo non solo, si presenta con tutta la sua drammatica realtà». Lo sottolinea il nuovo arcivescovo di Taranto Ciro Miniero, da pochi giorni subentrato a monsignor Filippo Santoro, in merito all’incidente sul lavoro avvenuto ieri pomeriggio al porto, costato la vita ad un operaio di 31 anni schiacciato da una ecoballa mentre lavorava nella stiva di una nave nell’area del quarto sporgente. «Mi stringo alla famiglia Bellanova con affetto - aggiunge Miniero - e assicuro la mia preghiera invitando la comunità diocesana a fare altrettanto perché mentre invochiamo la consolazione del Risorto possiamo adoperarci perché sia assicurato a tutti un lavoro che garantisca la dignità della persona umana e la sua sicurezza».
PROSEGUONO LE INDAGINI
Le indagini, intanto, vanno avanti: i consulenti della Procura di Taranto stanno valutando ogni possibile causa e non si esclude che la tragedia possa essere stata la conseguenza di uno spostamento improvviso della nave dovuta a un'onda che si è abbattuto sullo scafo.