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Giochi del Mediterraneo a Taranto, si fanno i conti sui costi dell’organizzazione

 
FABIO VENERE

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FABIO VENERE

 Giochi del Mediterraneo a Taranto, si fanno i conti sui costi dell’organizzazione

Servono almeno 50 milioni di euro per ospitare atleti e federazioni. Insufficienti anche i 150 stanziati per costruire gli impianti, ce ne vorrebbero il doppio

Mercoledì 26 Luglio 2023, 13:23

TARANTO - Giochi del Mediterraneo, i costi dell’organizzazione. Se ne parla poco, concentrandosi solo sulle spese da sostenere per realizzare gli impianti sportivi in cui si disputeranno le gare, ma questo segmento è fondamentale per la riuscita della manifestazione olimpica.

In realtà, di questo, si è fatto cenno anche nel corso della riunione tenutasi a Roma lunedì scorso e presieduta dal ministro Raffaele Fitto (Affari europei). Ecco, per dirla subito e chiaramente, al momento, le risorse finanziarie per l’organizzazione non ci sono. Del resto, lo stesso Fitto avrebbe spiegato che non può certo prenderle dal bacino del Pnrr e neppure dai Fondi di Coesione (canali utilizzabili solo nel caso di investimenti e non per la spesa corrente). Bisognerà, evidentemente, ricercare altre soluzioni che potrebbero passare da un intervento della Regione Puglia oppure da un’iniziativa del Governo ma sfruttando altre leve finanziarie diverse dal Pnrr e dal Fondo di Coesione.

E allora, partendo da questo quadro, a cosa servirebbe esattamente una cifra così ingente? Semplice, ad organizzare i Giochi del Mediterraneo. Considerando, infatti, almeno 4mila 500 atleti potenzialmente partecipanti alla ventesima edizione e gli staff al seguito, la sola parte relativa al villaggio olimpico (anche se le strutture potrebbero essere almeno due) avrebbe un costo che oscilla intorno ai 10 milioni di euro. La cosiddetta hospitality, però, comprende anche il trasporto degli atleti dagli aeroporti alle strutture ricettive, ma anche il pranzo (o la cena) che potrebbero essere anche consumati nei pressi degli impianti sportivi poco dopo gli allenamenti.

E ancora, bisogna mettere a disposizione delle risorse finanziarie per portare gli atleti dal Villaggio olimpico agli stadi e ai palazzetti, ma non solo. Bisogna, evidentemente, anche prevedere delle somme per sostenere le spese che i diversi comuni ospitanti avranno per garantire la pulizia straordinaria delle strade, per rimborsare agli enti locali gli oneri derivanti dal lavoro straordinario della Polizia locale, ma anche per il ristoro delle somme necessaria ad avere i servizi di vigilanza e di sicurezza e anche quelli di emergenza e assistenza sanitaria garantiti dal «118».

Poi, naturalmente, ci sono le risorse finanziarie da prevedere per il marketing, la comunicazione, per la cosiddetta brandizzazione dei mezzi del trasporto pubblico locale, oltre che per l’affissione dei manifesti e degli spot su televisioni, radio, web e sui quotidiani. E, infine, vanno calcolate le spese per pagare i viaggi dei dirigenti delle federazioni sportive internazionali delle varie discipline sportive che, nei prossimi due anni, verranno sicuramente più volte a Taranto per verificare le strutture. E, infine, bisogna stanziare i fondi necessari per infrastrutturare una rete in grado di trasmettere in modalità 4K sulle televisioni internazionali.

Fatta questa stima (per difetto), poi c’è il tema dei famosi 150 milioni di euro per realizzare gli impianti sportivi. Insufficienti (di almeno 100, ma forse persino di 150 milioni) per rispettare il programma iniziale. Che, a questo punto, potrebbe anche essere riveduto e corretto.

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