TARANTO - «Meglio il carcere che continuare a stare a casa coi miei genitori». Così un trentenne di Taranto si sarebbe sfogato coi carabinieri della Sezione radiomobile della Compagnia di Taranto quando lo hanno fermato dopo averlo riconosciuto.
L'uomo era in una via del centro quando è stato intercettato dalla pattuglia, che lo ha bloccato dopo averlo riconosciuto: era ai domiciliare e quindi non poteva stare a passeggio in città. Una volta bloccato il giovane, è saltato fuori il motivo per il quale si era allontanato.
Poco prima, stando a quello che ha raccontato, aveva avuto una lite violentissima con i genitori. Al culmine del diverbio se ne sarebbe andato via di casa sbattendo la porta e iniziando a girovagare per strada.
In quella pattuglia di carabinieri ha visto, probabilmente, un'ancora di salvezza. Perchè lui stesso ha chiesto di ritornare in carcere: «In quella casa non posso restare» avrebbe confessato, la convivenza coi genitori era diventata insostenibile. Insomma, meglio il carcere di quell'altra prigione. Ed è stato accontentato.
Portato in caserma e dopo le formalità burocratiche, è stato portato nella casa circondariale di Taranto con l'accusa di evasione.
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