TARANTO - La Moschea di Taranto è un minuscolo locale commerciale di pochi metri quadrati in via Cavallotti, nascosto tra i palazzi umbertini, nella periferie del Borgo. È l’unico luogo di culto islamico della provincia. Durante il venerdì di preghiera arrivano fedeli anche dai paesi vicini, circa 500 persone che affollano il piccolo isolato, in attesa di pregare. «La nostra comunità vive un po’ in difficoltà nel praticare la religione – racconta Hassan Diakitè, mediatore culturale- perché la Moschea è molto molto piccola». Non ha torto. Una volta oltrepassata la porta vetrata verde, tolte le scarpe e coperto il capo, ci si trova in una camera lunga e stretta. Seduti sui tappeti persiani che incorniciano le preghiere, ci sono alcuni anziani della comunità islamica di Taranto che, tramite Hassan, raccontano la volontà di aprire le porte della Moschea a chi li ha accolti per farsi conoscere. Eppure, mentre termina il Ramadan, il mese sacro islamico durante il quale si osserva il digiuno, alla comunità resta un cruccio. «In questo periodo ci piacerebbe mostrare la nostra Moschea -racconta Hassan- ci piacerebbe accogliere anche la gente italiana per mostrare soprattutto il momento della rottura del digiuno, offrigli un po’ di datteri, un po’ di cibo. Ma il posto è troppo piccolo. Per questo chiediamo al sindaco o al prefetto, di aiutarci a trovare un posto più grande»...
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