Sabato 06 Settembre 2025 | 12:25

Taranto, ministro Pichetto: «La decarbonizzazione ha tempi lunghi»

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Ilva, nel piano Mittal Marcegagliaspuntano oltre 2400 esuberi

«Negli ultimi mesi il Governo ha evidenziato la necessità di aumentare la produzione di acciaio negli stabilimenti ex Ilva garantendo l’operatività dell’azienda, la tutela dei lavoratori e delle imprese dell’indotto e la realizzazione degli investimenti programmati»

Mercoledì 07 Dicembre 2022, 15:54

16:02

«La transizione ecologica del siderurgico» di Taranto «verso la progressiva decarbonizzazione del processo produttivo mediante il graduale utilizzo dell’idrogeno (in sostituzione del carbon fossile) e la realizzazione di un forno elettrico, inserita anche nel PNRR, sarà graduale e richiede tempi lunghi». Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto (FI), rispondendo alle interrogazioni in Commissione Ambiente al Senato.
«Negli ultimi mesi il Governo ha evidenziato la necessità di aumentare la produzione di acciaio negli stabilimenti ex Ilva - ha spiegato Pichetto -, garantendo l’operatività dell’azienda, la tutela dei lavoratori e delle imprese dell’indotto e la realizzazione degli investimenti programmati per completare il piano di decarbonizzazione. Le valutazioni sanitarie richieste al Ministero della Salute consentiranno anche di fornire le informazioni necessarie alla Commissione Europea per valutare l'archiviazione della procedura d’infrazione sull'Ilva».
Il Piano ambientale del Dpcm del 2017, ha detto ancora il ministro, «ha previsto cronoprogrammi dettagliati degli interventi da realizzare tra il 2018 ed il 23/08/2023 (termine ultimo) e ha introdotto un limite alla produzione di acciaio annua pari a 6 milioni di tonnellate (a fronte delle 8 ammesse nell’AIA 2012). Il medesimo DPCM del 2017 ha istituito uno specifico Osservatorio per il monitoraggio permanente dell’attuazione del Piano ambientale».

Fra gli impianti nucleari italiani da smantellare «ricoprono un ruolo di particolare rilievo per gli aspetti di sicurezza» il Cemex di Saluggia (Vercelli) e l’Icp di Trisaia (Matera). A questi, «l'Organo commissariale della Sogin», istituito nell’estate del 2022, «ha dedicato la massima attenzione per pianificare gli interventi e le azioni necessarie al loro celere completamento». Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto (FI), rispondendo alle interrogazioni in Commissione Ambiente al Senato.
«Io non faccio mistero di non avere alcun pregiudizio sul nucleare che, al contrario, mi sembra possa rispondere in maniera efficace al raggiungimento degli obiettivi di neutralità tecnologica - ha detto ancora il ministro -. A riguardo si auspica che nell’arco di 10-15 anni possa essere implementata la tecnologia di quarta generazione, che sarà un vettore tecnologico di transizione propedeutico all’approccio finale alla fusione nucleare».

Sindacati, modificare decreto lavori pubblica utilità

Per garantire una integrazione salariale ai lavoratori alle dipendenze di Ilva in As (da oltre 4 anni in cassa integrazione straordinaria), attraverso l'impiego in lavori di pubblica utilità, è necessario «che l'emendamento proposto dalla Regione Puglia possa modificare, attraverso l’approvazione delle due camere del Parlamento, il dl 150/2015». Lo sottolineano Fim, Fiom e Uilm di Taranto, aggiungendo che, in base alla norma, «l'assegno di ricollocazione non costituisce reddito imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e non è assoggettato a contribuzione previdenziale e assistenziale». Inoltre, l’articolo 26 prevede la possibilità «per i lavoratori titolari di strumenti di sostegno al reddito, in costanza di rapporto di lavoro, di essere chiamati a svolgere attività di pubblica utilità nel territorio della città di residenza», ma spiega che «l'utilizzo dei lavoratori in tali attività non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro e di un’integrazione salariale alla cassa integrazione».
Pertanto, avvertono le sigle metalmeccaniche, «le risorse attualmente stanziate dalla Regione Puglia, 500mila euro, potrebbero non essere utilizzate laddove non ci sia una modifica in merito all’indennità mensile di partecipazione che, ad oggi, oltre ai tanti proclami non c'è, determinando, di fatto, il non riconoscimento di un’integrazione per i lavoratori di Ilva in As». Le organizzazioni sindacali fanno presente infine che «non è previsto il coinvolgimento di tutti i comuni della provincia di Taranto, ma esclusivamente delle aree di crisi industriale complessa che riguardano il Comune di Taranto, Statte, Montemesola, Massafra e Crispiano. È del tutto evidente che tale situazione determinerebbe una condizione di disagio per molti lavoratori di Ilva in As che non risiedono nei comuni sopraelencati»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)