Nuovo stadio «Iacovone», compiuto un altro passo in avanti nel progetto per la costruzione di un impianto polifunzionale aperto 7 giorni su 7. Venerdì scorso, da quel che risulta alla Gazzetta, i massimi dirigenti della holding milanese «Esperia Investor», insieme ai tecnici incaricati di elaborare il progetto definitivo, hanno fatto un sopralluogo all’interno della struttura. In particolare, hanno calcato l’erba del terreno di gioco anche per avere da lì una valutazione maggiore (e migliore) degli interventi da effettuare.
Tornati a Milano, i progettisti continueranno a cimentarsi sulla redazione del progetto definitivo mentre gli analisti dell’«Esperia» proseguono nel lavoro già iniziato che porterà poi all’elaborazione del Pef. Acronimo che sta per Piano economico - finanziario che, in estrema sintesi, è lo studio in base al quale dovrà dimostrarsi la sostenibilità ontabile dell’operazione «Iacovone». Si tratta, come è piuttosto agevole intuire, di uno strumento piuttosto complesso e con una serie di documenti da produrre. Tutto questo, il progetto definitivo e il Pef, dovranno poi essere allegati alla cosiddetta manifestazione di interesse che «Esperia Investor» depositerà negli uffici del Comune di Taranto entro ottobre. Da quel momento in poi, ovvero da quando la proposta verrà resa ufficiale, l’Amministrazione comunale dovrà nei successivi due mesi far sapere se l’idea possa essere ammessa e condivisibile. Ottenuto il primo semaforo verde, gli uffici comunali dovranno poi indire un bando di gara. Che, pur essendo aperto a tutti, vedrebbe la società promotrice dell’idea nettamente avvantaggiata visto che avrebbe dalla sua parte il diritto di prelazione rispetto ad eventuali altri candidati. In questa fase, è davvero difficile avanzare ipotesi e sbilanciarsi in previsioni ma la speranza è che il bando possa essere pubblicato entro la primavera del prossimo anno e aggiudicato entro l’estate del 2023. In questo modo, il cantiere potrebbe aprirsi al termine della stagione sportiva appena iniziata e che vede il Taranto Fc impegnato nel campionato di serie C. In questo scenario, in base ai primi studi effettuati e a quanto pubblicamente dichiarato, la squadra di calcio della città dovrebbe traslocare in un altro impianto almeno per le successive due stagioni sportive. L’obiettivo del Comune e dell’Esperia è, infatti, quello di demolire e ricostruire lo «Iacovone» entro la fine del 2025 e l’inizio del 2026 e comunque prima della ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo in programma a Taranto dal 13 al 26 giugno di quell’anno.
L’impianto che, se tutto dovesse essere confermato e se non ci dovessero essere imprevisti, vedrà la luce sarà una struttura polifunzionale che non sarà frequentata più solo 2 volte al mese così come, invece, accade ora ovvero in occasione delle partite casalinghe del Taranto. Lo stadio, infatti, così trasformato, verrebbe gestito dai privati (o dalla stessa Esperia o da una società veicolo come si dice in gergo) per un determinato numero di anni (20? 30?) che incasserebbe gli utili derivanti dall’organizzazione di eventi e concerti e dagli spazi riservati alle attività commerciali di vario genere che, per circa 18mila metri, verrebbero sistemate sia all’interno che all’esterno. L’investimento privato dovrebbe oscillare intorno ai 18 milioni di euro a cui si aggiungerebbero 17 provenienti dal Comune (fondi ministeriali assegnati per i Giochi del Mediterraneo del 2026).