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Taranto, riqualificazione al Tamburi: aperto il primo cantiere

 
Fabio Venere

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Fabio Venere

Taranto, riqualificazione Tamburi

Ruspe al lavoro in via Orsini, via Savino, piazza Gesù Divin Lavoratore e piazza De Amicis via Lisippo, via Volta

Mercoledì 23 Marzo 2022, 15:49

TARANTO - Riqualificazione del quartiere Tamburi, si è aperto il cantiere. Ieri mattina, c’è stata quella che in gergo si chiama consegna e avvio dei lavori da parte dell’Amministrazione comunale (stazione appaltante, anche qui impera il gergo) all’impresa.

Nelle settimane scorse, del resto, così come la Gazzetta aveva anticipato, erano stati firmati i contratti per l’illuminazione e per rifare le strade. Rifacimento delle strade, potenziamento della pubblica illuminazione e realizzazione di giardini e spazi verdi, erano stati infatti siglati i contratti con le due imprese aggiudicatarie.

Il lotto A, quello avviato ieri, appaltato alla Mad srl di Taranto, per il quale il capitolato fissava l’importo a 6,5 milioni (oneri e somme da tenere a disposizione compresi) riguarda il progetto della cosiddetta architettura stradale (ovvero rifacimenti) e  il verde interventi nelle seguenti strade: via Orsini (tratto Nord); via Savino; prevede la realizzazione di una rotatoria in piazza Gesù divin lavoratore e di una in piazza De Amicis; giardino in via De Amicis; intervento giardini di via Orsini angolo via Masaccio; via Lisippo; via Volta; via Buonarroti; via Foscolo; via Verdi; via Leopardi; via Mannarini; via Basta; via Angeli custodi.

E poi, c’è il lotto «B», che dovrebbe iniziare entro maggio, assegnato alla società lucana Eurocogen srl, anch’esso con un capitolato da 6,5 milioni di euro (oneri e somme da tenere a disposizione compresi), che si ricongiunge dai lati opposti con le opere indicate nell’area «A».

Cambierà anche la viabilità del quartiere. Proprio per «frenare» gli automobilisti, oltre al limite di velocità, in alcuni punti, verranno sistemate delle chicane per far rallentare le auto. Ma non solo. Anzi, a proposito della necessità di avviare e perfezionare un piano di mobilità sostenibile, all’interno del quartiere, verrà introdotto il limite di velocità a 30 chilometri orari. Questa introduzione, in realtà, dovrebbe coniugarsi con il progetto delle linee elettriche autobus veloci «Brt». Una di queste, infatti, attraverserà il quartiere Tamburi e cambierà inevitabilmente il sistema della viabilità dell’intera zona. E ancora, verrà costruita una nuova rotatoria in piazza Gesù Divin Lavoratore con svincoli sulle vie Orsini e Savino. In pratica, i veicoli dovranno spostarsi da un lato all’altro della strada riducendo la velocità del mezzo. Questa rotatoria avrà comunque dei semafori che fermeranno le auto quando passeranno da lì i pullman veloci delle Brt. Un’altra rotatoria verrà costruita in piazza De Amicis. E, infine, in via Mannarini il progetto prevede l’introduzione del senso unico.

Intanto, si attende che si insedi la commissione che dovrà valutare le sette offerte pervenute nell’ambito del progetto per la realizzazione di una foresta urbana che attraverserà come un serpentone verde il rione. Ma non solo. Quello della foresta è firmato dallo studio «Land» che è guidato dall’architetto tedesco, ma milanese d’adozione Andreas Kipar, progettista tra i più autorevoli a livello internazionale nella cosiddetta architettura del paesaggio.
Tra i progetti di rigenerazione del quartiere, c’è anche quello relativo al cosiddetto lungomare terrazzato sul mar Piccolo. Che, con la realizzazione di alcuni belvedere, dovrebbe cambiare completamente il volto della zona in cui è compresa via delle Fornaci.

Opere edili, infrastrutture verdi, riqualificazione delle aree dal punto di vista paesaggistico, ma anche impianti sportivi. Inoltre, nell’area Nord orientale, ci sarà la zona sportiva. I progetti in campo, infatti, prevedono anche il rifacimento dello stadio «Atleti Azzurri d’Italia» con la realizzazione di una struttura omologata, moderna e che poi si connetta con il piazzale esterno, a sua volta, vicino alla nuova area del mercato. Tirando una riga, si tratta di opere che, una volta ultimate, dovrebbero riqualificare radicalmente il quartiere, migliorando la qualità della vita dei residenti e attenuando l’impatto della grande industria. Che grava sul quartiere.

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