TARANTO - «Abbiamo chiesto di ridurre i numeri dei lavoratori da porre in Cassa integrazione straordinaria, soprattutto nel rispetto dell’attuale assetto industriale, con tre altiforni in marcia». Lo afferma Alessandro Dipino della segreteria Ugl Metalmeccanici di Taranto dopo l'incontro di oggi tra azienda e sindacati in merito alla procedura della cassa integrazione straordinaria che partirà il 28 marzo per 3mila lavoratori in tutti i siti del gruppo, di cui 2500 a Taranto, e per avviare un percorso di lavoro su investimenti, prospettive occupazionali, industriali e ambientali. "L'incontro - aggiunge Dipino - è ruotato esclusivamente intorno alla enunciazione di ciò che sono stati e saranno i piani di adeguamento produttivo ed ambientale, nonché gli studi in corso d’opera per portare al processo di decarbonizzazione attraverso il rifacimento dell’Altoforno 5 e di un ipotetico forno elettrico». Il confronto è stato «poco chiarificatore - osserva il rappresentante dell’Ugl Metalmeccanici - circa le richieste avanzate l’altro ieri al Ministero del Lavoro. Auspichiamo che possano essere affrontate ed analizzate in modo approfondito a partire da lunedì prossimo attraverso un fitto calendario di incontri».
LE PAROLE DI DRAGHI - «Nelle prossime settimane intendiamo prendere nuovi provvedimenti per migliorare la capacità di Ilva di produrre acciaio». Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.
Al «capitolo» riguardante le «Imprese energivore di interesse strategico», il decreto sulle misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina prevede fino a 150 milioni di euro da destinare a progetti di decarbonizzazione del ciclo produttivo dell’acciaio presso lo stabilimento siderurgico di Taranto, proposti anche dal gestore dello stabilimento stesso ed attuati dall’organo commissariale di ILVA S.p.A., che può avvalersi di organismi in house dello Stato. Lo si legge nel comunicato finale del Consiglio dei Ministri.
Dopo le parole di Draghi sull'ex Ilva, vi è la risposta dell'ex sindaco di Taranto Rinaldo Melucci: «È incredibile che si parli ancora di capacità produttiva dell'ex Ilva, in assenza di impegni concreti per la qualità della vita dei tarantini».
IL SINDACATO - «Riteniamo positiva l’attenzione posta dal presidente del Consiglio Draghi sul futuro della siderurgia e dell’ex Ilva attraverso i nuovi provvedimenti annunciati ieri sera. L’intervento del Governo per aumentare la produzione dell’ex Ilva per sopperire alle carenze di acciaio che sta scontando tutta la filiera siderurgica italiana, causate dalla guerra in Ucraina, deve essere accompagnato dal ritiro immediato da parte di Acciaierie d’Italia della procedura di cassa integrazione straordinaria per un anno per tremila lavoratori, ora ancora di più ingiustificata. Chiediamo il rientro a lavoro di tutti i lavoratori e l’accelerazione per gli investimenti sulla decarbonizzazione. Siamo disponibili fin da ora ad avviare un tavolo con il Governo per garantire un futuro ecosostenibile all’ex Ilva e che preveda la piena occupazione dei diretti, degli indiretti e dei lavoratori di Ilva in Amministrazione straordinaria». Lo dichiara Rocco Palombella, segretario generale Uilm.