Taranto - «Vogliamo dire chiaramente a Carlo Bonomi che al tavolo per l’accordo di programma sull'ex Ilva discuteremo di chiusura dell’area a caldo, di decarbonizzazione completa, di idrogeno, di valutazione preventiva del danno sanitario, di bonifiche e, sì, anche di filiera del mare. È dove sta andando il mondo, è quello che serve alla qualità della vita dei tarantini». Così il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci replica alle dichiarazioni rilasciate ieri a Bari dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi sull'ex Ilva.
«Magari - aggiunge - se viene a quel tavolo, al presidente di Confindustria nazionale faremo degustare le nostre leggendarie cozze da lui sarcasticamente contrapposte agli interessi siderurgici del Paese concentrati in una città che ha già pagato un prezzo altissimo allo sviluppo del Nord e dell’Italia intera». Bonomi aveva detto che in nove anni di commissariamento del Siderurgico "sono state rinviate le soluzioni» e che «non evitiamo di parlare di Taranto, ma ne parliamo con le persone che ci propongono un futuro per Taranto, non con chi ci propone allevamenti di cozze». "Inaccettabile», aggiunge Melucci, «vedere offesi imprenditori dell’acquacoltura e della mitilicoltura, che sono da sempre un bellissimo biglietto da visita per il nostro territorio. Come lo sono oggi il settore croceristico, la logistica, l’aerospazio, tutte le eccellenze ioniche che non hanno certo vantaggi competitivi dalla presenza dello stabilimento siderurgico e che pure aderiscono a quella associazione datoriale».