TARANTO - Mostrano croci bianche e foto di bambini morti per malattie che ritengono connesse all’inquinamento cittadini e attivisti del Comitato per la Salute e l’Ambiente di Taranto che stanno tenendo un presidio in piazza San Silvestro a Roma. Si tratta del primo dei due sit-in per chiedere la chiusura dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia (ex Ilva). L’altro è previsto per domani mattina in piazza Montecitorio nel giorno in cui è fissata l’udienza di merito al Consiglio di Stato sul ricorso di ArcelorMittal e Ilva in As contro la sentenza del Tar di Lecce, per ora sospesa, che impone la fermata degli impianti ritenuti inquinanti in ottemperanza a una ordinanza sulle emissioni del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci.
«Questa volta - hanno sottolineato gli attivisti del Comitato - noi tarantini non restiamo inermi in attesa. Siamo a Roma con le nostre croci bianche, i nostri manifesti e con la dignità di un popolo che rivuole la propria terra finora considerata solo un possedimento dello Stato. A gran voce diciamo 'Giù le mani dai bambinì. Siamo a Roma per loro protezione e per rivendicare il diritto alla salute». I manifestanti mostrano anche striscioni con le scritte «Io amo Taranto», «Lo Stato a Genova e Trieste chiude l'area a caldo perchè dannosa per la salute...», «Lo Stato a Taranto non chiude l’area a caldo perchè strategica per la nazione». Al microfono si alternano gli attivisti per spiegare le ragioni dell’iniziativa. I primi a parlare sono stati Massimo Castellana, legale rappresentante del Comitato Salute e Ambiente, l’operaio di Ilva in As Aldo Schiedi e il responsabile del Comitato Art.32 di Statte Angelo Fasanella.
«Qualunque sarà la sentenza bisogna tutelare la salute dei cittadini di Taranto. Siccome fino ad ora nessuno nei proprietari di industria ha creduto di poter provvedere a questo e anzi ha anteposto il profitto alla tutela dei cittadini e degli stessi dipendenti della fabbrica, allora questo impianto va tenuto spento finchè non provvedono diversamente». Lo ha detto lo scrittore Erri De Luca intervenendo al sit-in in piazza San Silvestro a Roma organizzato dal Comitato per la Salute e l’Ambiente di Taranto per chiedere la chiusura dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico. L’altro presidio si terrà domani in piazza Montecitorio in occasione dell’udienza al Consiglio di Stato sulla questione ex Ilva. Al sit-in sono intervenuti anche gli attori Massimo Wertmuller, che ha realizzato il disegno che accompagna l’iniziativa del Comitato, e Anna Ferruzzo. «Mi auguro - ha osservato Wertmuller - che il Consiglio di Stato chiamato a decidere su ricorso contro la sentenza del Tar per una questione economica decida per il bene affinchè la questione si possa rivolvere definitivamente. Perchè si è risolta a Genova e Trieste con la chiusura dell’area a caldo? L’'interesse economico non può prevalere sulla salute». Per Anna Ferruzzo, «Taranto sta vivendo un momento che può essere di svolta ma dipende da noi perchè non c'è nessuna bandiera politica, nessun simbolo forte quanto una consapevole e maturata decisione del singolo cittadino che soffre, che ha sofferto, che ha perso i propri parenti, che ha parenti ammalati nella sua famiglia, per capire quanto l’ex Ilva possa essere nociva».