TARANTO - «Ho deciso di diventare pilota militare quando da piccola ho visto il film “Top gun”». È lei la vera prima «Top gun» italiana, se è vero come è vero che il Maverick interpretato da Tom Cruise era un asso dell'aviazione militare dell'aviazione militare di Marina. Il Guardiamarina Erika Raballo, laureatasi pilota di jet per la Marina militare italiana negli Stati Uniti, ottenute le «ali» ora sarà inizialmente destinata a far parte degli equipaggi che volano sui cacciabombardieri Av8 Harrier a decollo e atterraggio corto o verticale che hanno il loro «nido» nella base di Grottaglie e che in operazione sono imbarcati sulla portaerei «Cavour», nave ammiraglia della flotta di base a Taranto. Erika ha 25 anni ed è originaria di Alba, in provincia di Cuneo. Come rende noto la Marina militare degli Stati Uniti, l'ufficiale italiana ha ricevuto nei giorni scorsi le «ali d'oro» con le «Tigri» dello Squadrone da addestramento VT-9 nella base della Us Navy di Meridian, nel Mississippi, conquistate ai comandi di un McDonnell Douglas-Bae T-45 «Goshawk» («Astore», un uccello rapace: la simbologia dei reparti e dei mezzi militari è piena di animali... ), velivolo abilitato anche a decollare e atterrare da e su portaerei convenzionali, quale quella del film «Top Gun» di cui ora è atteso il sequel sempre con un Tom Cruise un po' più avanti negli anni.
Erika si è abilitata sulla portaerei nucleare «USS Gerald Ford» (CVN 78) in Atlantico al largo della Florida. La giovane Guardiamarina (l'equivalente del Sottotenente negli altri Corpi delle forze armate) è così in scia con una collaborazione sempre più stretta con la Marina statunitense. In queste settimane infatti la «Cavour» sta sostenendo un ciclo di addestramento nell'Atlantico, sulla costa est americana, con i nuovi velivoli imbarcati F-35B Lockheed Martin (anch'essi a decollo e atterraggio corto o verticale) del VX-23 (Air Test and Evaluation Squadron 23) della Us Navy, di base a Patuxent River (Maryand), dopo i lavori da 91 milioni di euro nell'Arsenale a Taranto per poter essere abilitata all'imbarco e all'impiego dei cacciabombardieri «stealth» (a bassa o nulla visibilità ai radar), in vista della sostituzione dei vecchi Harrier con gli F-35 in corso di acquisizione da parte del Governo italiano. «Siamo tutti incredibilmente orgogliosi del Guardiamarina Raballo» ha comnentato il comandante del VT-9 , Meghan Angermann. «Ha dimostrato di essere una combattente capace e competente pronta a portare la sua formazione in aviazione d'attacco al livello successivo.
Lei e i suoi compagni di classe hanno lavorato duramente per arrivare a questo punto e ciò che possono fare e realizzare in futuro non ha limiti». «Essere la prima donna pilota di jet della Marina italiana è una sensazione incredibile» ha detto Raballo. «Il mio desiderio è quello di essere la prima di tante e spero di essere un'ispirazione per molte altre donne in tutti i campi di lavoro, non perché sono speciale, ma per l'esatto contrario. Vengo da una piccola città, senza alcun background militare e con la volontà e il duro lavoro sono riuscita a realizzare il mio sogno. Ho deciso che volevo diventare un pilota quando avevo 16 anni». Ogni anno, la Marina Militare italiana invia circa 10 ufficiali negli Stati Uniti per iniziare l'addestramento dei piloti sotto il comando del Capitano di Fregata Simone Pitto, ufficiale di collegamento nazionale e supervisore di tutti gli allievi piloti italiani.