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Redazione online
04 Marzo 2021
TARANTO - E’ polemica a Taranto per la vicenda di un funzionario dell’Ufficio Scolastico Provinciale raggiunto da un procedimento disciplinare dopo aver istruito una pratica sulla condotta di un professore di storia che a dicembre sui social aveva scritto un post con inviti alla «disobbedienza civile» in merito alle prescrizioni anti-covid esortando i suoi conoscenti a scambiarsi «baci e abbracci» senza paura malgrado la pandemia, e un altro post in cui parlava dei partigiani come "un branco di vigliacchi e assassini». Secondo il segretario generale della Cgil di Taranto, Paolo Peluso, l’azione disciplinare nei confronti del funzionario sarebbe scattata "solo dopo che una figura apicale del suo ufficio avrebbe scoperto il suo ruolo di vice-presidente dell’Anpi. Così al posto di punire il docente per cui si era istruito il richiamo, oggi sul podio degli imputati c'è lui. A tutta l’Anpi e a questo lavoratore in particolare, tutta la nostra solidarietà». La segreteria nazionale dell’Anpi parla di «una vicenda che ha dell’incredibile. Chi ha compiuto il proprio dovere rischia incredibilmente delle sanzioni perché il CCLN di comparto" impone al dipendente di «astenersi dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere direttamente o indirettamente interessi finanziari o non finanziari propri, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado». Fattispecie «che - osserva l’associazione - evidentemente non coinvolge né l’Anpi né quindi il suo rappresentante locale e il cui richiamo configura dunque di fatto un grave atto di discriminazione. Chiediamo con forza che si assumano immediati provvedimenti contro il docente e che venga tutelato il lavoro e la dignità antifascista del nostro vice presidente provinciale di Taranto».
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