TARANTO - Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip Rita Romano su richiesta del pm Maria Grazia Nastasia, di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili, per oltre 255mila euro, nei confronti di 4 consiglieri comunali di Taranto accusati di truffa aggravata in danno dell’Ente pubblico in quanto avrebbero beneficiato di indebiti rimborsi.
Gli accertamenti hanno riguardato i rimborsi previsti dagli articoli 79 e 80 del decreto legislativo 267/2000, in base ai quali le assenze di un lavoratore dipendente per l’esercizio delle funzioni di componente di un Consiglio comunale, sono retribuite a cura del suo datore di lavoro, il quale, su specifica richiesta documentata, viene successivamente rimborsato da parte dell’Ente civico.
Secondo la tesi degli inquirenti, i consiglieri comunali Floriana De Gennaro (opposizione), ed Emidio Albani, Piero Bitetti e Carmen Casula (della maggioranza), in unione e con il concorso con i titolari di imprese (nei confronti dei quali sono stati eseguiti altri sequestri), avrebbero «in alcuni casi simulato del tutto l’esistenza di un contratto di lavoro dipendente e, in altri casi, modificato artatamente in senso migliorativo l’inquadramento contrattuale, al fine di ottenere, per le loro assenze dal lavoro, giustificate dalla partecipazione alle sedute del Consiglio comunale di Taranto, rimborsi del tutto indebiti o quantomeno maggiorati». «Tali illeciti comportamenti - è detto in una nota delle Fiamme Gialle - hanno indotto in errore il Comune di Taranto, il quale ha ratificato, per il periodo 2017/2019, rimborsi non dovuti per circa 255 mila euro».