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Taranto ex Ilva, integrazione salario per 1700 lavoratori: prefetto scrive al Mise

 
Redazione online

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Taranto, crisi nell'appalto ex Ilva: rischio 200 licenziamenti

Demetrio Martino ha sollecitato al Ministero dello Sviluppo Economico risposte in tempi rapidi per «attenuare lo stato di tensione diffuso»

Venerdì 12 Febbraio 2021, 16:37

16:38

TARANTO - Il prefetto di Taranto Demetrio Martino ha scritto al Ministero dello Sviluppo Economico in merito all’integrazione salariale per i circa 1700 lavoratori di Ilva in As, che al momento non ha copertura finanziaria, sollecitando inoltre risposte in tempi che potrebbero «attenuare - osserva - lo stato di tensione diffuso tra i lavoratori, scongiurando possibili riflessi negativi anche di rilievo per i profili di ordine pubblico».

Fim, Fiom, Uilm e Usb, sollecitando una «convocazione ministeriale», hanno già indetto per il 17 febbraio uno sciopero dei lavoratori in capo all’Ilva in As, con presidio permanente davanti ai cancelli della raffineria Eni. Nella comunicazione al Mise, il prefetto spiega che in un recente incontro con le organizzazioni sindacali e i commissari straordinari di Ilva in As, «è emerso che durante l’iter parlamentare del decreto Milleproroghe è stato presentato ed emesso un emendamento (numero 11.125) che prevede la possibilità di finanziare anche per il 2021 il trattamento integrativo».

I sindacati, pur confidando nello stesso emendamento, «hanno rappresentato l’esigenza - aggiunge il prefetto - di un intervento immediato in considerazione dell’attuale forte disagio di numerosi cassintegrati che vivono giornalmente la difficoltà di sostentamento economico delle rispettive famiglie». Le sigle metalmeccaniche hanno proposto di anticipare almeno 200 euro euro pro capite, anche su richiesta individuale. I commissari straordinari hanno quindi fatto sapere al prefetto di aver inoltrato il 10 febbraio al Mise una istanza per essere "autorizzati ad erogare, nel corso del corrente mese di febbraio, una anticipazione di 200 euro pro capite per il 20% dei lavoratori in Cigs», quindi non per l’intera platea di operai.

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