TARANTO - Le associazioni e i sindacati Anita, Confartigianato, Fai-Conftrasporto, Fisi, Fita-Cna hanno scritto al Governo annunciando la proclamazione dello stato di agitazione «a tutela dei diritti delle imprese di autotrasporto" dell’indotto di ArcelorMittal, precisando che «in assenza di risposte soddisfacenti ed immediate» da parte dell’azienda «non si esclude il ricorso a iniziative di protesta mirate, compreso il fermo dei servizi di trasporto stessi».
Le imprese lamentano «impegni disattesi da ArcelorMittal relativamente a pagamenti per servizi già erogati che pesano fortemente sulla continuità operativa», la «esclusione unilaterale di imprese che da sempre collaboravano con il siderurgico», e «un atteggiamento dilatorio che, unitamente alla carenza di punti di riferimento fissi nell’interlocuzione circa le questioni aziendali, getta un’ombra di persistente incertezza su un futuro già di per sé complesso».

Le imprese lamentano «impegni disattesi da ArcelorMittal relativamente a pagamenti per servizi già erogati che pesano fortemente sulla continuità operativa»
Giovedì 10 Dicembre 2020, 17:04